martedì 13 marzo 2018

ai despoti dispettosi



Renzi, dimettendosi (per un certo tempo) dalla segreteria del partito, ha chiarito la posizione attuale del PD, come un bambino dispettoso: ora governi chi ha vinto le elezioni, e non conti su di noi.
Sapendo che non sarebbe più arrivato primo, il PD ha promosso una legge elettorale senza un neppur minimo premio di maggioranza per il vincente.
Sapendo che sarebbe arrivato terzo, ha escluso anche il ballottaggio tra le prime due forze uscite dalle urne.
Così,,se non governa Lui (o, almeno, qualche amico del PD), nessuno potrà governare.
Così almeno dicono, per ora.
Ma tanto, se il PD andrà avanti così, alle prossime elezioni ci sarà un nuovo bipolarismo, centrodestra e cinquestelle, senza più neppure un barlume di centro sinistra.
(L'intervista di Fazio a De Mita, un despota novantenne che ancora governa il suo comune, Nusco, ce l'ha fatto apparire, a confronto con i politici di oggi, come un filosofo illuminato di stampo platonico, un vero statista. Pensate come siamo messi, ormai...D'altra parte, il prossimo presidente del Senato, seconda carica dello Stato, sarà Calderoli, autore del Porcellum...!)

Il mondo, d'altra parte ancora, non ci offre appigli o esempi migliori e più confortanti.
I despoti si rifanno strada nella politica, e proprio attraverso il voto 'democratico'.
Il capo comunista (?) cinese si allunga il mandato a vita, con 2600 voti a favore, 2 contrari e un astenuto.
Putin, tra una spia avvelenata e un doping olimpico, sta per essere rieletto a furor di popolo per l'ennesima volta oltre gli Urali, senza rivali nell'urna.
Trump fa quel che vuole, strapazza i cari amici-alleati europei (che non pagano abbastanza la NATO), e impone dazi, cazzi, frizzi e lazzi.
Solo la paura, ormai, domina la politica mondiale, anche senza la guerra guerreggiata.
E' sufficiente usare il voto 'democratico', star dentro i rituali elettorali per ricostruire oligarchie e dispotismi che sembravano roba d'altri tempi.
Anche qui trova espressione e libero compimento un nuovo fascismo.
A questo proposito: avete notato come stia tornando in grande auge la parola CAPO ?





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