venerdì 22 settembre 2017

viaggio in catalogna

Quel che sta accadendo e sta per accadere in Catalogna rappresenta un passaggio ulteriore e forse decisivo verso la guerra (civile) in Europa occidentale.
Il conflitto, evidente e radicato nella storia, tra Barcellona e Madrid (città della monarchia e del franchismo e, comunque, centro simbolico dello Stato sovrano), evidenzia la realtà inconfutabile e irreversibile di alcuni processi di fondo dell'attuale e futuro percorso del nostro continente.
In primo luogo, il trionfo dell'autocentrazione (individualista e autopropulsiva, autodifensiva e identitaria) che si sostanzia In:
-la fine del tempo delle mediazioni (ogni parte pensa ora solo alle proprie ragioni e alla ragionevolezza assoluta del realizzarle, anche a discapito del dialogo e dell'interrelazione (che si considerano giustamente ormai alle spalle e già falliti o a cui si potrà tornare, ma solo dopo la lotta aperta);
-la realizzazione dell''idea secessionista (sia da parte dei ricchi che vogliono essere più ricchi (Brexit, Scozia, Catalogna il 1 ottobre, Lombardia e Veneto il 22), sia dei poveri che non vogliono diventare più poveri  (la richiesta di uscire dalla UE in movimenti come i Cinque stelle o il Front National));
-il ritorno del sovranismo (nella sua ambiguità di apparente anti-statalismo (in quanto vuole uscire dallo Stato 'cattivo'), ma di sostanziale statalismo (in quanto, vorrebbe andare a costituire un suo Stato 'buono');
-l'evidenza lampante che oggi le guerre civili sorgeranno proprio a partire dal conflitto tra gli Stati e i propri cittadini, ancor prima che tra gruppi sociali interni alla stessa nazione; lo Stato, anacronistico e boccheggiante da tempo, non è più la soluzione, ma il problema, se quel che si vuole far vivere è una democrazia, ovviamente, e non un regime neo-totalitario.
-che la protesta -anche nonviolenta- non sarà più tollerata e si agirà contro di essa come contro un attacco armato; la logica antiterrorismo permea già il nostro presente e la militarizzazione di quel che resta della vita civile è già tra noi. Il regime non farà passi indietro su questo, ed in questo troverà l'accordo di tutti gli altri Stati UE, paradossalmente (ma non troppo) proprio in nome del rispetto della Costituzione spagnola.

Detto questo, l'azione del governo Rajoy avrà ovviamente un forte effetto boomerang: l'attacco alla democrazia è tale che anche moltissimi catalani -anche non indipendentisti- sono scesi  e scenderanno in piazza a protestare. E in Europa in molti manifesteranno il loro sostegno al referendum.
E il referendum, in qualche modo, si farà.
Sarà  molto interessante vedere cosa accadrà nei prossimi giorni.
Sarà comunque un precedente che traccerà la via della nuova Europa, che purtroppo prevedo ben diversa dai sogni federalisti di Ventotene, e molto più vicina ai modelli di Donald Duck Trump e Teresa Minnie May.

A meno che questi catalani...

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