mercoledì 30 agosto 2017

una reazione, non so che cosa sia...



Mi chiedo se ormai, davanti ad una guerra nucleare, ad es. tra Stati Uniti e Corea del nord -sempre che ci si possa fermare lì-, ci sarebbero reazioni di protesta o di terrore per le strade di questo nostro mondo.
Qualche corteo di quattro scalzacani pacifisti, ancora, e null'altro, credo.
I potenti, oggi, più fanno i gradassi e più possono davvero permettersi di tutto, senza temere reazione alcuna.
Come nell'assolutismo.

Guardiamo a quel che sta accadendo anche sul fronte migranti: sgomberi violentissimi che non prospettano alcun'altra soluzione, respingimenti da attuare ora non più sulle coste, ma nei territori d'origine (a suon di quattrini per Ciad e Niger). Nessuna reazione, se non qualche geremiade senza forza della solita Amnesty o di qualche monsignore di campagna.
Come durante il nazismo.

Ho invece ascoltato in tv alcuni bei studentelli bocconiani benvestiti che si lamentavano per lo sciopero degli esami da parte dei docenti universitari (5000 circa su 50000, peraltro).
Erano preoccupati per il loro piano di studi, per un esame che slitta di due settimane. Veramente un affronto terribile. Questa sì che è una reazione politica, finalmente !
Si vede che a loro piace così: chini sui libri, obbedienti e in silenzio, desiderosi di ordine, pensando solo a se stessi.
Come nel fascismo.

Mentre crescono i poveri e milioni di persone vivono la fame il calcio-mercato spende e spande miliardi di euro per i suoi fuoriclassse come non mai.
In pochi mesi hanno speso dieci milioni di euro per fare un nuovo stadio a Cagliari che durerà tre anni, solo il tempo per farne un altro, con chissà quant soldi ancora.
Ma nessuno costruisce case popolari, o ci si metterà decenni a ricostruire, forse, le case dei terremotati.
Tanto, nel frattempo, i disgraziati potranno andare allo stadio o distrarsi tifando per i loro idoli in tv.
Reazioni al malcostume, nessuna. Qualche esultanza è concessa, ma solo dopo i gol.

Siamo stati al Brotzu l'altra sera a visitare un amico che è stato male, e ha saputo che tra non molto morirà.
Era molto diverso dalla persona che conoscevamo e che ci aveva ospitato non più tardi di qualche settimana fa.
Sapere la propria morte imminente genera in noi umani delle reazioni inattese.
Come ci accade ancora, talvolta, mentre viviamo.




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