mercoledì 2 agosto 2017

comunità che vengono

Giornata dedicata a riflessioni su Individuale e Comune, parte importante di Illudetica, il nuovo libro che inizia a muoversi anche fuori di me, dopo essersi mosso a lungo dentro.
Comunità che viene, comunità inoperosa, comunità inconfessabile, communitas: mi aggiro tra i testi, già letti e riletti o nuovi, e cerco di muovermi in questo labirinto.
Alcune cose mi sono chiare di quel che penso e di quel che pensano gli altri che leggo.
Altre, sia mie che loro, restano molto oscure (forse anche per loro, non solo per me).
Insisterò.

Intanto, i pastori sardi si aggirano tra i bar, dopo aver tentato un'altra manifestazione sotto la Regione.
Sono alla fame, il latte non viene pagato il giusto, c'è siccità, la produzione scende ed anche le vendite sono in calo. Un mondo intero, centrale per l'isola, è in ginocchio, dopo decenni di assistenzialismo e industrializzazione forzata (e fallita).
Ora i pastori vengono a urlare in città, sono ricevuti dagli assessori di turno, e torneranno ai loro ovili, dopo essersi bevuti una birra.

Al giardinetto, decine di neri sostano all'ombra, come se fossero al loro villaggio.
Parlano, in eterna attesa di qualcosa. Dormono, gesticolano, si sdraiano, si tolgono le ciabatte e si sventolano.
Stiamo predisponendo sul mare l'insano progetto che tenta di fermarne l'afflusso.
Non funzionerà, milioni di persone si stanno muovendo verso di noi.
Intanto, la comunità dei migranti, quelli che sono già qui, sta sotto i miei stessi grandi, enormi alberi.
Non sappiamo cosa fare gli uni degli altri, che dirci. O, almeno, io non lo so.
Ma sappiamo di esistere, qui e ora, io, noi e loro.

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