lunedì 17 luglio 2017

VAXX...anculo!

Ieri, parlando con la mia medica di fiducia a colazione, ci siamo anche noi messi a parlare di vaccini.
E' una faccenda intricata, in cui si mescolano vari fattori, ben più consistenti e persistenti forse della stessa diatriba su far vaccinare o meno i propri figli.

Ci è venuto da pensare che essa sia il sintomo di una crisi dell'universalismo, crisi che sta toccando la sanità quanto la democrazia o i diritti: molte persone hanno la sensazione netta che ormai i valori universalistici siano in mano ai ricchi e quindi siano difesi e difendibili solo da loro, mentre i poveri possano trovare forza solo nei particolarismi e nella parzialità dei bisogni e delle scelte.
Immersi nell'ossessione securitaria, se lo Stato non rassicura, ognuno si fa la sicurezza da sé, per sé e per i propri cari.
Ci si arma e ci si protegge anche contro chi si prende cura di noi, o dice di farlo.

Più ci si sente impotenti sul sistema e rispetto ai 'poteri forti', più si cerca di avere potere sul piccolo, sul nostro microcosmo privato, sui nostri territori (Nimby), sulle nostre cerchie ristrette o perlomeno sul nostro corpo singolo o su ciò che abbiamo creato e che sentiamo perciò nostro, in primo luogo i figli, per chi li ha fatti.
Che così si esprima proprio il vecchio e nuovo proletariato, che -senza poter e voler più aspirare ad una coscienza di classe- affida la propria protesta alla sua unica ricchezza, la prole appunto.

A questi fattori si uniscono anche le forti contraddizioni interne allo stesso mondo della medicina e ai paradossi esiziali della stessa Nemesi medica, come la chiamava Illich.
I conflitti irrisolti tra medici ed esperti, il rapporto catastrofico tra persone, tecnologie ed apparati ospedalieri, la disumanità delle relazioni sanitarie, le lotte di potere interne alle lobbies che gravitano dentro e intorno alla cosiddetta 'salute'.
La fiducia non può che essere bassa in una situazione simile, e molte persone comprensibilmente fanno fatica ad affidarsi ciecamente a quel che dice l'Oms o anche il singolo pediatra.
In una situazione diffusa di paura e scetticismo, tra due alee -quella degli effetti collaterali di un vaccino o quella di prendersi il morbillo- in molti non vedono perchè preferire la prima alla seconda.
Tutto questo ha una sua ragionevolezza, purtroppo, oggi.

Non ha senso, in un contesto tale, procedere per ulteriori obblighi e sanzioni.
Questo accrescerà l'obbedienza coatta di molti, ma anche il loro risentimento e la loro sfiducia verso il potere e verso le istituzioni.
Ma il potere e le istituzioni, tutte intrise di cultura militare e oligarchica, non sanno e non sapranno fare niente di meglio o di diverso.




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