sabato 20 maggio 2017

destablishment

La divaricazione del mondo si accentua.
In ogni società occidentale metà della popolazione elegge come leader chi non sta con l'establishment (Grillo) contro l'altra metà che continua a sostenerlo.
E chi sta con i poteri forti deve, per farsi votare, far finta di non starci, almeno sino a quando non lo eleggono e può ammettere finalmente di starci (vedi Renzi o Macron).
Oppure non può fare a meno di obbedir loro anche non volendo o avendo fatto una campagna elettorale contro di loro e per questo era stato eletto (ad es.Tsipras).
I poteri forti dicono: è' meglio che tu non sia eletto, ma sia eletto un altro; ma se proprio verrai eletto, visto che la democrazia elettorale ha i suoi limiti, allora sappi che non potrai governare, non te lo permetteremo mai, perlomeno per come vuoi tu, ti faremo impazzire (vedi Trump e, si parva licet, Raggi).
In passato, lo stesso Berlusconi ha avuto problemi simili, ed è stato sostituito da Monti e Letta, molto più affidabili per l'establishment (ma molto meno amati dal 'popolo').
Ecco perchè anche lui ha dovuto sempre farsi accompagnare da un Gianni Letta o da un Confalonieri, ed anche perchè in futuro, se vorrà governare, dovrà e potrà farlo solo insieme a Renzi.
Se ci pensate, lo stesso Grillo -d'altronde- non potrebbe fare un passo senza la Casaleggio Associati.

Ecco perchè, al momento, per i media di regime e i poteri forti, personaggi come la Le Pen, Farage, Grillo, Salvini (ma anche Corbyn o Melenchon) non sono candidabili a governare un paese occidentale e, almeno per ora, non possono vincere le elezioni.
Sono accusati di essere inaffidabili, populisti, anti-politici.
Come se non fosse la politica oggi, tutta, ad essere anti-politica.
Ma cosa c'è di meglio, per un Renzi o un Macron, di trovarsi di fronte un Salvini o una Le Pen ?
Hanno già vinto prima di iniziare, visto che tutti gli altri avversari potenziali si sono suicidati o sono stati eliminati. E gli astensionisti, seppur numerosi, non contano nulla.
Ma per quanto potrà durare ?
Il liberismo sta creando paura, risentimento, invidia sociale, odio razzistico, individualismo e familismo estremo, rottura dei legami sociali e fiduciari residui, ricatti lavorativi e guerre tra poveri, squilibri psichici e depressione.
Tutto questo ci sta portando già verso un nuovo totalitarismo politico: Putin, Erdogan, Nethanyau, Trump assomigliano insieme a dei prototipi e a degli sperimentatori.
E il futuro gli appartiene.



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