domenica 30 aprile 2017

buffoni di corte

Tra aprile e giugno si accavallano le Feste della Suprema Mistificazione: dopo la finta Liberazione (che ormai è divenuta solo Libertà), si è ormai giunti a quella del finto Lavoro (che è ormai solo un cadavere mummificato, circondato da circenses senza pane, gaudenti musicanti pagati da sindacalisti sputtanati), sino al 2 giugno (in cui la Repubblica si fa ormai la festa con i carri armati e le guerre, e i simboli di morte).

E poi ce la prendiamo con la retorica e la propaganda armata del dittatore coreano, quello che si taglia i capelli (e si taglia le teste) da solo.
Ogni stato ha le sue sfilate e le sue pompe, lui è solo un po' naif, leggermente arretrato per la nostra sensibilità estetica. Ma in fondo anche lui sa come funzionano i greggi.
Finge di essere una potenza nucleare, di poter cancellare gli USA dalla faccia della terra.
Perchè nel frattempo non riesce a dar da mangiare ai suoi cittadini.
Mistificazioni a lungo raggio, niente più.

A proposito di dittatori, le voci che mi arrivano dall'interno dei Cinque Stelle mi allarmano ancor più: Grillo, Casaleggio, e pochi amichetti, decidono davvero tutto lì dentro.
La democrazia interna è proprio un sogno: più che alla Rivoluzione assomiglia al Termidoro e, per certi versi, al Terrore: tutti tacciano, il nemico ci ascolta, fidatevi di noi.
E meno male che la Rete garantiva l'orizzontalità del potere...!
Non c'è nulla di più mistificatorio oggi della democrazia internettista.
Purtroppo però a lei non ci crede solo Napalm 51.

Oggi, è anche il giorno della Mistificazione Primaria: mi è arrivato per giunta un sms dalla fantomatica Laura Ciambella che mi invita calorosamente a votare per Renzi segretario.
Non tutte le ciambelle riescono col buco, si sa.
Ma qui siamo all'inverso: il buco c'è, ma intorno non c'è la menta e neppure la ciambella.
C'è il nulla.

Concludiamo in bellezza con la mega-mistificazione più di moda in questi giorni sui media: che vi sia corruzione all'interno delle ONG, che esse intrattengano rapporti con i trafficanti nella gestione dei migranti.
Dove sta la mistificazione ? Che, discutendo della faccenda (e certo alcune organizzazioni sono implicate in traffici loschi, come ci fa intuire il Ministro Alfano, uno che di queste cose se ne intende...), si finge di dimenticare due questioni ben più radicate, permanenti e fondamentali:
  • che qui non si sta parlando dei giovani volontari che saltuariamente puliscono le spiagge o costruiscono una capanna per i bambini; le ONG non fanno volontariato, fanno un lavoro, sono pagate per farlo, e non lo farebbero altrimenti;
  • che le organizzazioni non governative sono perlopiù pagate dai governi, e sono quindi governative; il problema cioè è che trafficano quotidianamente con lo stato, e che agiscono soltanto 'embedded', racchiuse all'interno di comandi ed organizzazioni militari votate all'ordine pubblico e sanitario.
Ma chi aprirebbe un dibattito vero su queste cloache ?
Si preferisce parlare dei tombini di campagna, distribuendo magari qualche deodorante di qua e di là, per incensare i nostri nasi, già comunque ben disposti a farsi turlupinare ancora una volta.











martedì 25 aprile 2017

libertà? di non essere stato

Gabriele del Grande, appena arrivato all'aeroporto di Bologna, finalmente libero, ha dichiarato: non mi è stato torto un capello, ma sono stato vittima di una violenza istituzionale.
Le istituzioni, e non solo quelle turche -sfacciatamente autoritarie-, sono ormai nemiche della libertà, comunque se ne ammantino.
E comunque ci avvolgano, ci avviluppino, ci attornino e ci blandiscano.
Sino a quando stiamo lì, obbedienti e docili, va tutto bene (fuorchè noi e la nostra vera libertà).
Ma appena disobbediamo, critichiamo, cerchiamo di divincolarci e svincolarci da esse, ecco che ci arrivano addosso ricatti, pressioni, minacce, attacchi, aggressioni.
Al fine di farci paura, e farci così tornare nei ranghi.
Non si può pensare che questo sistema di relazioni possa far crescere la fiducia tra cittadini e stati.
Anzi, fanno aumentare il rifiuto, il boicottaggio coperto o scoperto, le trasgressioni clandestine, le resistenze e le renitenze.

Macron ha uno slogan ('En marche'), che però manca di un accento finale: il suo vero slogan dovrebbe essere 'En marchè' (nel mercato). Niente di più convenzionale e scontato.
L'unico che 'ci marcia' è lui. Insieme alle borse che, non a caso, festeggiano.
Eppure, è bastato che si sia presentato come un personaggio fuori dai partiti e ha conquistato in pochissimi mesi il voto di milioni di francesi.
Ci si vuole liberare di qualcosa, confusamente magari, passando dalla padella alla brace probabilmente. Ma è un processo chiaro e lampante, di liberazione dai partiti, quello che è in corso oggi.

I vaccini faranno pure bene alla salute, avranno ridotto la mortalità, avranno debellato molte malattie endemiche. Niente da eccepire, parlano i fatti.
Eppure, un bel po' di gente non si fida più dell'OMS, dei medici e dei farmacologi: li vede come una casta che difende i propri interessi istituzionali, i propri privilegi di parte.
Il contenuto, questa volta, sono i vaccini, ma il problema sta soprattutto altrove: nell'arroganza di una nemesi medica senza scrupoli e senza ritegno.

Lo stesso vale per le ONG e il loro ruolo nella questione migranti: salveranno pure migliaia di disperati al giorno, dedicheranno le loro vita al bene dell'umanità reietta e negletta.
Ma molta gente non è stupida e vede quel che sta accadendo: gli stati, i trafficanti e le ONG ci marciano, sono collusi, stanno in piedi grazie ai poveracci, e vivono alle loro spalle.
Non è in questione la bontà della polpa di salmone (anche se molti sono più che altro lepri in salmì); è il sistema della cooperazione e della solidarietà pietosa che non va, sarebbe onesto almeno ammetterlo.

Nei giorni scorsi abbiamo organizzato una serie di incontri in facoltà sulle scuole libertarie e non statali: anche qui è sempre più evidente che lo stato sta perdendo il monopolio dell'istruzione scolastica. Le famiglie non si fidano più: non vogliono più affidare i loro figli a scatola chiusa ad un sistema malmesso, autoritario e arrogante. Preferiscono cercare o creare altre strade.
E nascono scuoline e scuolette autofinanziate ed autogestite.
Ancora una volta: non si rifiuta l'educazione, ma chi la vuole imporre a modo suo e per i suoi esclusivi fini.

Insomma, in questa festa della liberazione chiediamoci: chi sono i nazifascisti e i totalitari oggi ?
Non lasciamoci distrarre da leghisti, lepenisti e poundisti, non coglieremmo nel segno.
Quelli sono soltanto l'effetto reattivo e sussidiario di una causa ben più profonda: la violenza delle istituzioni, degli stati e dei mercati.
Non possiamo avere l'una senza gli altri.
Ma chi è disposto a riconoscerlo e a liberarsene ?






lunedì 24 aprile 2017

ai tanti macron, microcefali d'occidente

Ero matta in mezzo ai matti. I matti erano matti nel profondo. Alcuni molto intelligenti. Sono nate lì le mie più belle amicizie. I matti sono simpatici, non così i dementi, che sono tutti fuori, nel mondo.
I dementi li ho incontrati dopo, quando sono uscita. (Alda Merini)

La Francia ha votato al primo turno e, come prevedibile, non vince nessuno.
Il bipolarismo è stato un sogno breve, già tramontato da tempo.
In cambio, uno stallo evidente, già vissuto negli anni scorsi in Belgio, in Spagna, in Portogallo e in Italia, e risolto (si fa per dire) con i pateracchi che sappiamo.
In un certo senso, perdono tutti, fuorchè Macron (che vincerà al ballottaggio, come previsto, visto che sarà sostenuto da tutti i centristi ed europeisti della finanza).
Per accelerare la catastrofe della UE sarebbe stata meglio una vittoria lepenista subito, ma il paradiso dovrà attendere per un po', in attesa di auspicabili autoimplosioni.
I socialisti finalmente e giustamente scompaiono, anche formalmente, come già accaduto in Italia nel dopo-Craxi.
I loro voti vanno ai neo-comunisti, che risorgono dopo decenni di latitanza, e vanno a riconquistare una anacronistica nicchia di protesta a sinistra, in assenza di nuovi gruppi di riferimento nati altrove, tipo Podemos o Cinquestelle.

La Francia si rivela almeno una legislatura in ritardo rispetto all'Italia: si prepara a vivere il suo Renzi di turno (con la differenza non trascurabile che i Rotschild non sono la Banca Etruria): esperienza però che -dopo quella dei vari Berlusconi, Monti e Letta, noi abbiamo già visto e, credo, superata.
Noi siamo già oltre nel baratro, la Francia ancora traccheggia, prende tempo, si rifugia nelle trincee della difesa conservatrice del nulla.
Ma, nel profondo, ha già fatto fuori il socialismo e il gaullismo in un colpo solo e si prepara alla prossima vittoria delle destre estreme (che hanno ancora bisogno di qualche anno di attentati, migrazioni e guerre per prendersi il governo).
In Italia siamo già riusciti da tempo a far fuori comunisti, socialisti, democristiani, liberali, repubblicani, e ci teniamo le melassa renziana, il grillismo e la destra leghista, tre entità senza riferimenti storici e sostanzialmente decisioniste e già postdemocratiche.

L'Europa, con qualche ritardo come sempre, segue la sorte degli Stati Uniti.
Imitando la loro vita (crescita, consumi, suprematismo, espansionismo, subcultura) perchè non dovremmo seguirli in politica ?
Perchè, se viviamo una vita di destra, non dovremmo essere governati da destra ?
Per ora, sia da noi che negli USA, avevamo preferito salvare le apparenze e votare al centro, chiamandoli di volta centrodestra o centrosinistra, poco importa.
Volevamo apparire civili, moderati, politically correct.
Volevamo essere liberisti, ma anche apparire cattolici; fare i nazisti, ma anche i solidali; i super-conservatori, ma compassionevoli.
Ora, con Trump, almeno questa litania è finita.
Non ci sono più apparenze da salvare, si va dritti al sodo: il dominio si manifesta senza diplomatici accorgimenti, la guerra avanza senza tregue o veli, il mercato vara le sue leggi senza più remore, lacci o lacciuoli.
E i governi europei, sempre più in stallo, stanno a guardare.
Tra impotenza, terrore, ed invidia.










mercoledì 19 aprile 2017

campane a morto

La democrazia elettorale e rappresentativa va a rivelare sempre più il suo carattere oligarchico ed anti-democratico.
Le democrature (dittature 'democratiche') si diffondono nel mondo, e non sono solo una degenerazione all'interno di paesi storicamente poco inclini alla democrazia, come Russia e Turchia, ma vanno a definirsi chiaramente anche nei paesi che si fregiano del titolo di suoi iniziatori (Inghilterra, Francia, Stati Uniti).
Il processo non si è avviato con la neo-globalizzazione odierna, ma ha una lunga storia, che permea i processi di espansione coloniale ed imperialistici di quegli stessi paesi che al loro interno si ammantavano di principi repubblicani e democratici e che, d'altronde, per molti versi ha sempre attraversato la stessa dinamica interna delle costituzioni formali e materiali degli stati d'occidente (guerre civili e sperequazioni evidenti tra classi e ceti sociali, esclusione sociale e xenofobia, polarizzazione e gerarchizzazione delle differenze...).

Oggi assistiamo, inermi ed inerti, ad ulteriori passaggi di questi processi.
Passaggi che se da un lato paiono rappresentare plasticamente la realizzazione completa di quella storia (la globalizzazione senza regole altro non è che questo, in fondo), dall'altro esplicitano sempre più la catastrofe di quei riferimenti, seppur formali, che ne hanno caratterizzato la sua auto-narrazione (l'uguaglianza, i diritti, le convenzioni internazionali, i patti federativi, le negoziazioni diplomatiche e le mediazioni; in una parola: la 'politica').
Quel che da tempo accade in Russia e da alcuni anni in Turchia si erge a modello per tutte le autoproclamatesi democrazie occidentali nel prossimo futuro:che vinca ancora per una volta -l'ultima, direi- il candidato che coagula intorno a sé la paura della destra estrema (come appena accaduto in Olanda e probabilmente avverrà ancora una volta in Francia intorno a Macron) o che (come appena avvenuto con Trump) vada davvero a conquistare subito la maggioranza il neofascismo lepenista o il cerchio magico grillino, la fine dell'illusione democratica è ormai un fatto compiuto..

E si è trattata di una doppia, terribile, illusione.
La prima è che la democrazia potesse esistere in politica e in punta di diritto, ma non dovesse e potesse essere realizzata nell'economia, nell'istruzione, nel lavoro, nelle relazioni internazionali.
La nostra vita materiale è tutto fuorchè democratica, e tale è rimasta, al di là dei nomi che abbiamo saputo dare ai nostri regimi politici.
La seconda è che la democrazia coincidesse con il voto, nell'illusione che l'esercizio di questo diritto ci salvaguardasse dal rischio di ritrovarci dentro domini aristocratici, oligarchici o totalitari.
Oggi è proprio il meccanismo elettorale, invece, a determinare la fine dell'illusione democratica.
Ma che le due cose non coincidessero (e che anzi proprio le elezioni funzionassero da sempre proprio come deterrente antidemocratico) è stato subito ben chiaro ai padri fondatori delle repubbliche francesi e americane.
E non è un caso che la democrazia ateniese limitasse al massimo le pratiche elettive e si affidasse di regola al caso e al sorteggio per designare i suoi rappresentanti.
Se volete saperne di più e liberarvi dei paraocchi che ci hanno infilato addosso da secoli, leggete assolutamente il recente 'Contro le elezioni' di David Van Reybrouck (Feltrinelli, 2015).
Ma perchè queste cose non le impariamo a scuola ?
La risposta è ovvia: perchè capiremmo troppo facilmente che ci hanno -da sempre- fregato.

PS: A proposito di fregature, avete visto i due nuovi spot di Conad e Ubi-banca?
Nel primo il sistema di videocontrollo aiuta il commesso factotum a rintracciare la piccola proprietaria dell'orsetto di peluche, da lei perso sotto gli scaffali.
Nel secondo, una neonata viene definita 'cliente della banca da 51 giorni', e messa insieme agli adulti e agli anziani che già da decenni sono già amorevolmente accolti e sostenuti dalla banca stessa.
I due sistemi più antidemocratici e più totalizzanti della nostra vita attuale (il controllo video-informatico e la finanza) si propongono come soggetti di cura e di sostegno alle nostre vite, a nostro esclusivo servizio.
Accade ed è accaduto così anche per i più potenti abbindolamenti di cui l'umanità sia mai stata capace: le Chiese e i partiti politici.
Il dominio attraverso la cura, l'oligarchia attraverso la partecipazione, il potere attraverso il servizio, la schiavitù attraverso la libertà, la malvagità attraverso la bontà, l'odio attraverso l'amore.











martedì 4 aprile 2017

da che pulpito...

Si direbbe che la forma più alta della saggezza umana consista nel mantenere le contraddizioni, e nel render sacro ciò che è insensato. (W. Haslitt)


A noi la notizia è arrivata così: che una famiglia islamica ha cercato di imporre il velo ad una figlia che non voleva indossarlo e che, davanti alle sue renitenze, la madre l'abbia rapata a zero per punirla del suo rifiuto.
Tutto da verificare, ma non ci sarebbe da stupirsi se fosse davvero andata così.
L'islamismo, come tutte le religioni ed ideologie nella loro versione integralistica, è capace di fare e di far fare questo ed altro, ben altro anzi...
L'individualismo, volto attuale della libertà, ci porta a difendere la ragazzina nei suoi voleri presunti (magari anche quello di uscire travestita come le sue compagne, o truccata come una squillo di borgata...) e di mettere in secondo piano i valori religiosi o culturali di un tempo, che oggi consideriamo violenti o anche soltanto retrò.

Quel che però vorrei commentare sono le reazioni in cui i nostri politici, le nostre istituzioni e i nostri papà e mamme hanno risposto a questa notizia: togliendo la ragazzina dalla famiglia e affidandola ai servizi sociali, per salvarla dalle violenze familiari.
Ma se noi facessimo così anche di fronte alle imposizioni che avvengono all'interno delle famiglie occidentali, nostrane, non islamiche, cosa accadrebbe ?
Perchè è indubbio che le imposizioni e le violenze culturali e strutturali avvengano continuamente anche da noi.
Pensiamo a quanti figli non possono frequentare la scuola o l'università da loro preferita perchè i loro genitori 'hanno altri piani su di loro'.
Pensiamo alle costrizioni e alle punizioni a cui le nostre famiglie sottopongono i loro figli, della serie: 'oggi non esci, e neanche domani...', 'o fai questo o non ti do quest'altro', 'fammi questo e poi forse...', ''l'hai capito che questo non potrai farlo mai sino a quando io sarà vivo...', 'no, tu con quella non esci, chiaro ?', etc etc
Perchè i figli sono 'nostri' anche da noi.
E i genitori si oppongono quasi sempre a qualunque intromissione di altri, fosse anche soltanto educativa o formativa, rispetto ai 'loro' figli.
Ovviamente, per poi abbandonarli alle grinfie degli smartphone, se gli fa comodo per restare comodi a farsi i cazzi propri, attaccati a loro volta a quelle macchinette infernali, alla ricerca di giochi, scommesse, filmetti porno e amanti.

Ma l'ipocrisia familista italiana è poca cosa rispetto a quella della politica.
Minniti dichiara stentoreo che 'non si possono accettare imposizioni'.
E la Boldrini che 'sono inaccettabili gli atti di forza'.
Immagino che loro applichino questi civili principi alla loro vita privata, ma non si direbbe che ne possano essere gli alfieri credibili nella vita pubblica, soprattutto visti i loro ruoli.
Minniti è un nazista, come dimostra il suo ultimo decreto che -in nome della sicurezza nostra- impone ulteriori restrizioni e sofferenze ai poveracci emigrati di mezzo mondo.
La Boldrini è una Madre Teresa de' noantri, poco incline alle riflessioni e alle autocritiche, e molto versata nelle retoriche dell'amore universale.

Ma chiederei loro, se ne valesse la pena: chi è che ha provato a imporre la democrazia nel mondo, e sull'Islam ?
Chi ha condotto azioni di forza e di prepotenza nel mondo, chiamate guerre o condizionamento coloniale, per imporre il proprio credo e i propri interessi ?
Chi sta proseguendo imperterrito a tentare di cambiare la testa a tutti,a coartare le volontà, a dirigere le coscienze verso un unica visione della realtà ?
Un solo esempio: la Chiesa cattolica vuole imporre a tutti il suo modo di considerare la sessualità o il fine vita. Se ne avesse il potere, lo imporrebbe, come faceva un tempo.
Ora, che non ce l'ha più nelle masse, lo esercita sui nostri rappresentanti, con risultati non da poco, viste le remore e i rallentamenti degli iter di legge.

Quindi, quanto a imposizioni, più o meno velate sarebbe il caso di dire, non abbiamo nulla da imparare dagli altri.
E non dovremmo avere neppure niente da ridire.
Ma lo facciamo, continuamente: perchè i falsi laici non sono solo ipocriti, sono anche arroganti.