sabato 18 febbraio 2017

la grande illusione

Restano negli occhi innumerevoli immagini di questo densissimo viaggio.
Si mescolano ora alle facce conosciute, ai carrelli di Nonna Isa, alle parole di tesisti e colleghi, ai messaggi e alle telefonate di saluto.
Tornare a casa, cercare di dormire in orari regolari, lavorare come si riesce, riprendere a guardare la tv, passeggiare e andare in bici, scrivere e spedire letterine, ascoltare i suoni diversissimi di questa mia città quando mi sveglio, e non ritrovare le luci e il verde di laggiù.

I mille miei volti in questo volteggiare, le piccole storie che abbiamo incontrato – e molte già dimenticate-, i sorrisi e le curiosità dei giavanesi, la fierezza quieta e semplice dei balinesi, la sfrontatezza degli occidentali residenti, hippies arricchiti o turisti sedotti dal sole, la dolcezza dei volti delle donne, la bellezza delicata e istintuale dei maschi, scolpiti nel legno e nella roccia.
Le continue benedizioni, i cestinetti di fiori e di frutta, gli altari e i templi ininterrotti, le famiglie riunite nelle case comuni: un culto che è vita quotidiana, in ogni momento.
Sensazione di angoscia, mista ad invidia, nel pensarsi così liberi e soli come siamo ormai qui.
Non riusciremmo più a concepire la nostra vita dentro la staticità delle caste o perennemente immersi negli stessi tessuti familiari.
Ma, di tutta questa libertà da tradizione e valori, che cosa ce ne stiamo facendo ?

Stiamo arrivando anche lì, è chiaro.
Non so quanto potranno resistere, quanto già non siano solo simulacri quel che vediamo oggi.
Eppure, molti danno la sensazione netta di crederci ancora, davvero.
Di credere ancora in qualcosa che non sia solo utilità o funzione, successo o denaro.
Di vivere ancora nel dono, nell'emozione comune, nel bene diffuso di un sentire insieme il tutto, o almeno qualcosa.
Influssi di esotismo, incensati da profumi e spezie, che ti abbindolano ?
Forse.
Solo un breve viaggio in un'altra realtà, che continua a nascondersi molto più che a rivelarsi, giustamente e inevitabilmente?
Certo.
Ma in molti momenti ci è sembrato bello vivere con loro e, in qualche senso, come loro.
Un bel gioco, una bella illusione.






















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