mercoledì 25 gennaio 2017

Che Djoja !
























































































Sapevamo che Yogyakarta, Djoja per gli amici, fosse la più bella città dell'isola di Giava, e dobbiamo dire che non ci ha deluso.
E' ricca culturalmente (abbiamo visto degli splendidi batik, ed uno l'abbiamo anche comprato in un atelier di un istituto di belle arti, dipinto su seta con fiori e uccelli del paradiso), abbiamo assistito ad un concerto di gamelan (pallosissimo) al Kraton, ad uno spettacolo di marionette e teatro delle ombre (palloso quanto basta) al Museo, abbiamo visitato la reggia del sultano, ancora in parte al potere qui e poi siamo andati ai magnifici templi induisti e buddisti di Prambanan, Ratu Boko, Borodurum che stanno intorno alla città...) ed è in una bellissima posizione, tra risaie, monti, fiumi e foreste verdissime.

Viaggi divertenti, usando i mezzi locali, aria condizionata a palla o caldo estremo, bus vecchissimi con i cambi a cloche e i clacson che suonano da soli, treni efficienti, sempre pulitissimi, pieni di bambini e famiglie, lenti ma quasi puntuali.
Abbiamo dormito in un bell'hotelino con patio e giardino in un vicolo tra la stazione e Malioboro, la via centrale, piena di bancarelle e di gente che passeggia di continuo a tutte le ore.
Una vita fremente, senza requie, ma placida, senza troppo stress, apparentemente.
Piccoli lavori, anziani e anziane ancora per strada con i loro pentolini e fornelli, dolcetti buonissimi (l'onde onde è il nostro preferito, una pallina di crema e pasta di riso avvolta dal sesamo) nei carrettini, tanti richiami ma mai una pressione eccessiva.
Continuano a cercare di aiutarti molto, appena ti vedono in minima difficoltà, tu pensi che lo facciano per interesse, ed invece alla fine non ti chiedono nulla in cambio, solo un grazie.
Alcuni, soprattutto con Vivi, sono un po' millantatori, e sia uomini che donne le dicono 'beautiful' o addirittura 'gorgeous', mentre a me dicono che sembro un sapiente centenario carismatico...

Storie d'animali: abbiamo bevuto il pregiato caffè luwak, i cui chicchi sono stati mangiati e cagati da uno zibetto, e vale per questo molto di più.



E poi siamo stati al mercato degli uccelli, e abbiamo visto le gare di canto tra uccelli che si scatenano nelle gabbiette appese, e il vincitore prende anche 2 milioni di rupie...





Ora siamo arrivati a Solo, e stiamo in un albergo lussuoso a soli 18 euro a notte, al centro.
Ci riposiamo un po', anche perchè oggi pomeriggio piove tanto.

Domani, altro giro nei dintorni, alla ricerca di pitecantropi e templi dell'amore.



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