sabato 5 novembre 2016

ci vuol coraggio...!

Si svegliò quando il sole era appena sorto. Si trascinò fuori dal suo buco, freddo come una tomba, e, avvolto nella coperta, fissò davanti a sé Gerusalemme, le case basse, di pietra, sfiorate dalla luce rosata. Allora, con una solennità maggiore, perchè pronunciate dalle labbra di quel bambino che ancora era, recitò le parole della devozione. Ti rendo grazie, Signore, Dio nostro, re dell'universo, che con la potenza della tua misericordia, mi hai restituito così, viva e perseverante, la mia anima.
Ci sono momenti nella vita, che andrebbero fissati, protetti dal tempo, e non solo affidati, per esempio, a questo vangelo, alla pittura o, più recentemente, alla fotografia, al cinema, al video, sarebbe importante che coloro che li hanno vissuti o fatti vivere potessero essere presenti in eterno agli occhi dei posteri e che a noi, oggi, fosse possibile andare fino a Gerusalemme per vedere coi nostri occhi questo ragazzino Gesù, figlio di Giuseppe,avvolto nella sua povera coperta, mentre fissa le case di Gerusalemme, e rende grazie al Signore perchè neppure questa volta ha perduto l'anima.

Nella mia carriera ho sbagliato più di 9000 tiri. Ho perso 300 partite. Per 36 volte i miei compagni si sono affidati a me per il canestro decisivo e io l'ho sbagliato. Ho fallito tante e tante volte nella mia vita. Ed è per questo che alla fine ho vinto tutto. (Michael Jordan)

Per John Keats la Capacità Negativa è la dote fondamentale in grado di conseguire risultati autentici, di risolvere davvero i problemi ('Man of Achievement').
Keats chiamò 'negativa' questa capacità per contrapporla all'atteggiamento positivo di chi affronta i problemi alla ricerca di soluzioni immediate, nel tentativo di piegare la realtà al proprio bisogno di certezze.
'Capacità Negativa è cioè quando un uomo è capace di stare nell'incertezza, nel mistero, nel dubbio senza l'impazienza di correre dietro ai fatti e alla ragione...perchè incapace di restare appagato da una mezza conoscenza'.

Gesù muore, muore, e quando la vita comincia ad abbandonarlo, all'improvviso, il cielo sopra il suo capo si spalanca e appare Dio, vestito come sulla barca, e la sua voce risuona per tutta la terra. Tu sei il mio diletto figlio, in te ho riposto la mia gratificazione. Allora Gesù capì di essere stato portato all'inganno come si conduce l'agnello al sacrificio, che la sua vita era destinata a questa morte, fin dal principio e, ripensando al fiume di sangue e sofferenza che sarebbe nato spargendosi per tutta la terra, esclamò rivolto al cielo, dove Dio sorrideva, Uomini, perdonatelo, perchè non sa quello che ha fatto...

'Il più grande coraggio che dobbiamo avere nella vita è quello di saperci addormentare profondamente e svegliare pienamente'.
Questa frase, pronunciata qualche sera fa in facoltà, riassume un'illuminazione giuntami qualche notte fa, in dormiveglia.
Sì, abbandonarsi alla sonno, come al caso o alla provvidenza, è il segno di un coraggioso stare nella vita del mondo.
Ed essere ben svegli, quando si dice di esser svegli.
Ed essere, come Dio, capaci di dire sì e no.

Maria, il tuo errore è quello di pensare che la bellezza e la facondia degli uomini siano a immagine e somiglianza del Signore, quando il suo sistema, te lo dico io che sono di casa, è quello di essere sempre il contrario di come gli uomini lo immaginano, e inoltre, in confidenza, io credo che il Signore non saprebbe neppure vivere in altra maniera, la parola che la sua bocca pronuncia il più delle volte non è il sì, ma il no.
Ho sempre sentito che il Diavolo è lo spirito che nega. No, figlia mia, il Diavolo è lo spirito che si nega, se in cuor tuo non ti rendi conto della differenza, non saprai mai a chi appartieni.

Vivere è stare svegliarci
e concedersi agli altri,
dare di sé sempre il meglio,
e non essere scaltri.

Vivere è amare la vita,
con i suoi funerali e i suoi balli,
trovare favole e miti
nelle faccende più squallide.

Vivere è attendere il sole
nei giorni di nera tempesta,
schivare le gonfie parole,
vestite con frange di festa.

Vivere è scegliere le umili
melodie, senza strepiti e spari,
scendere verso l'autunno
e non stancarsi d'amare.
(A. M. Ripellino)


(le citazioni non riferite ad altri sono tratte da Il vangelo secondo Gesù Cristo, di Josè Saramago, 1997; le altre citazioni sono tratte da G. Carofiglio, Passeggeri notturni, 2016)





























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