mercoledì 19 ottobre 2016

buon viso


 Quando ieri ho visto Obama imbonire Renzi con la frasetta idiomatica 'Patti chiari, amicizia lunga', pronunciata in italiano, ed ho visto la reazione scomposta del nostro leader supremo, che sembrava quella di un bambino in gita a cui regalano un lecca lecca inaspettato e non pattuito, mi sono raggelato.
Stanattina leggo questto commento di Bartezzaghi su Repubblica, che mi aiuta a spiegarvi perchè:

 Il problema è stato invece un altro. Quando si parla una lingua che non è la propria occorre usare frasi idiomatiche che spesso vanno intese in senso non letterale ma estensivo. Va così per quella scelta da Obama: "Patti chiari, amicizia lunga". Non poteva sapere che non è l'affettuosa constatazione che potrebbe sembrare: in Italia la usiamo in senso minaccioso. Un po' come "stai sereno", insomma. 

Ecco, questo mi ha fatto raggelare.
Che in quella frase si erge una minaccia, che soltanto chi sta sopra può fare a chi sta sotto, e mai viceversa.
E' l'ennesimo segnale della nostra totale subalternità, alla quale da sempre peraltro appludiamo e plaudiamo, e in cui da almeno 70 anni lietamente paludiamo.
I patti tra noi e gli Usa sono infatti chiari da sempre: il patto ad excludendum che ha impedito al PCI di andare al governo per decenni, e che gli ha poermesso di andarci solo quando non era più il PCI, ma qualcos'altro, molto più simile al Partito Democratico americano. (da cui il nome, perchè già PDS o DS era troppo di sinistra).
E' il patto NATO, che impedisce da sempre alla Repubblica italiana di scegliere la propria linea militare e all'Europa unita di giungere ad avere un esercito europeo.
E' il nuovo patto ad excludendum, contro Cinque stelle, Lega, cosiddetti 'populisti' in genere.
E' il patto che ci vuole portare verso nuovi patti commerciali, apparentemente tra eguali, come il TTIP, che è in realtà un capestro.
Beh, è chiaro che se questi sono stati e sono i patti chiari tra noi e gli Stati Uniti, l'amicizia è stata e sarà lunga, lunghissima, eterna.

Almeno sino a quando gli USA saranno vincenti.
Perchè si sa che l'Italia, appena uno perde, lo molla.
E si sta avvicinando quel momento, in cui gli USA dovranno dichiararsi perdenti.
E lì si vedrà cosa, tra un'opportunismo e l'altro, sapranno ancora una volta inventarsi i nostri governi di turno.
Tra l'altro. ad es., l'unico tema a cui Renzi non ha neppure accennato nella conferenza stampa finale è stata la questione dei rapporti con la Russia.
Infatti, noi ci stiamo già barcamenando tra l'amicizia eterna e fedele ad Obama e a chi verrà e di fatto una evidente apertura e tolleranza verso Putin, qualunque cosa combini.

Quindi Bartezzaghi si sbaglia: Obama sa molto bene che si tratta di una minaccia, per quanto velata.
Un americano conosce bene il senso di questa frase italiana. 
E' Renzi che, spesso, non capisce o, come sempre, finge di non capire.
E sta sereno.
D'altra parte, vale per lui e per noi un'altra frase idiomatica tipica del Bel Paese: far buon viso a cattivo gioco.


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