lunedì 11 luglio 2016

guerricciole nostrane

Quel che chiamiamo razzismo, o guerre di religione, sono sostanzialmente lotte tra classi.
I diseguali neri, se ricchi, smettono di essere neri.
Gli arabi integralisti, se ricchi, possono girare impuniti e quasi venerati per le nostre strade.
I neri che protestano per le strade, o sparano dai palazzi, se la prendono con 4 poliziotti perchè gli hanno ucciso l'amico,
Ma anche perchè si rendono conto che la pura sopravvivenza fisica, la nuda vita, è quasi l'unica cosa che gli resta, che i ricchi e gli agiati (bianchi) sinora hanno loro lasciato.
E che ora, in guerra come siamo -di fatto-, hanno deciso di togliergli.
Per questo provano a protestare e a rivoltarsi.
Ma, se continuano coi cortei, non otteranno nulla: la diseguaglianza è strutturale, e la violenza è endemica in chi ha le armi in mano, fosse anche in nome dello stato (checchè ne dica il diritto liberale; il neoliberismo è in primo luogo la decisione di farla finita proprio con i diritti e la democrazia liberale, come ben raccontano Dardot e Laval nel loro bellissimo 'La nuova ragione del mondo').
Il pacifismo, mi ripeto, non potrà nulla contro la guerra in corso.
Nè potrà nulla contro i poteri costituiti, forti: le primavere arabe ce l'hanno dimostrato.
Non sarà Facebook, con buona pace, della fidanzata del nero ucciso, a sconfiggere il male.
(Sarò retrò, ma ho trovato molto inquietante -perlomeno quanto l'agire del poliziotto stesso- il fatto che la tipa abbia filmato tutta la scena con l'amante agonizzante a fianco).
D'altronde, agire armati contro lo stato ed i suoi poteri costituiti sappiamo dove porta: ad un aumento della violenza sistemica e ad un ulteriore giustificazione-legittimazione della militarizzazione stessa sulle nostre vite quotidiane.
Si citano a sproposito Martin Luther King o Rosa Parks: loro non facevano (solo) cortei, facevano azioni nonviolente, boicottaggi, resistenze ai soprusi. Tutt'altra storia.
Vedo manifesti con la faccia di Obama a fianco di quella di Luther King, come se fossero simili: quanta confusione, fratelli neri...

La guerra avanza nelle nostre città e società 'civili'.
Ma anche nei rapporti interstatuali.
La conferma di Shinzo Abe in Giappone porterà alla revisione della Costituzione giapponese che sinora, almeno formalmente, gli vietava di avere un esercito.
Il vertice Nato di Varsavia è un nuovo Patto di Varsavia, ma alla rovescia: cerca di isolare ulteriormente la Russia, e di ricreare una cortina di ferro tra lei e l'Europa, sotto un'egida unicamente statunitense.
Ma, ancora una volta, la guerra la faremo da noi, e non da loro.
L'Unione europea, in senso politico, va in pezzi e si riaprono conflitti e contenziosi che parevano sopiti tra gli stati europei, aggravati dal dumping, dalle crisi finanziarie e dall'immigrazione.
La Brexit ci dice soprattutto questo: si salvi chi può, da solo.

Si sperava che le nuove forme di dominio del mondo potessero risparmiarci almeno la guerra guerreggiata nei nostri paesi.
Oggi sappiamo che non sarà così, che non avremo più neppure questo.
Gli attentati terroristici del 'nemico' da un lato, e i venti di guerra fra 'amici' dall'altro, procedono e si accrescono, e -ad un certo punto- deflagleranno senza lasciarci il tempo di dire 'ah!'.
Ma forse avremo quello di dire 'ahi! '...
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