domenica 29 maggio 2016

europei americani

Un governo libero è un governo che non fa del male ai cittadini, ma che al contrario dà loro la sicurezza e la tranquillità. Ma ci corre ancora molto alla felicità, bisogna che l'uomo se la crei lui stesso, perchè sarebbe un'anima ben grossolana quella che si considerasse perfettamente felice godendo della sicurezza e della tranquillità.
In Europa confondiamo le cose; abituati come siamo a dei governi che ci fanno del male, ci sembra che esserne liberati sarebbe il culmine della felicità...L'esempio dell'America ci mostra proprio il contrario. Lì il governo disimpegna bene i suoi doveri e non fa del male a nessuno... Noi europei vediamo che siccome l'infelicità che viene dai governi manca agli americani, essi sembrano mancare a se stessi. Si direbbe che la sorgente della sensibilità si inaridisca in loro.
Essi sono giusti, sono ragionevoli, ma non sono felici...
Tutta l'attenzione sembra rivolta agli arrangiamenti ragionevoli della vita, e a prevenire tutti gli inconvenienti: arrivati alfine al momento di raccogliere il frutto di tante cure e di sì lungo spirito d'ordine, non si trova più un resto di vita per godere.
Si direbbe che i figli di Penn non abbiano mai letto questo verso che sembra la loro storia:
Et propter vitam, vivendi perdere causas.
(E a causa della vita perdere le ragioni per vivere, Giovenale, Satire, VIII).

I giovani dei due sessi, allorchè è giunto l'inverno, corrono insieme in slitta sulla neve di giorno e di notte, fanno corse di quindici o venti miglia molto allegramente e senza alcuno per sorvegliarli; e non ne derivano mai inconvenienti. C'è la gaiezza fisica della giovinezza che passa presto col calore del sangue e che è finita a venticinque anni: non vedo le passioni che fanno godere.
C'è tanta abitudine alla ragionevolezza negli Stati Uniti, che la cristallizzazione dell'amore è stata da ciò resa impossibile.
Ammiro quella felicità e non la invidio; è come la felicità degli esseri di una specie diversa e inferiore. Mi aspetto molto meglio dalla Florida o dall'America meridionale...

(Stendhal, Dell'amore, 1822)











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