lunedì 21 marzo 2016

orizzonte


L'amore conferisce innocenza. Non ha nulla da perdonare.
La persona amata non è come la persona vista attraversare la strada o lavarsi il viso e nemmeno come la persona che vive la propria vita e le proprie esperienze, perchè tale persona non può restare innocente.
Chi è dunque la persona amata ?
Un mistero la cui identità non è testimoniata da alcuno se non da chi ama.
Come aveva compreso bene Dostojevski, l'amore è solitario anche se unisce.

La persona amata è l'essere che perdura anche quando le sue azioni e la sua unicità si sono dissolte.
L'amore riconosce una persona prima ancora che agisca e la riconosce immutata dopo che ha agito.
Le conferisce un valore che non ha nulla con la virtù.

La scoperta di una persona amata, già formata e completa, è l'inizio della passione.
Alle persone che non si amano viene dato riconoscimento per quello che fanno, per le loro opere. Le opere che noi giudichiamo importanti possono essere diverse da quelle che la società riconosce come tali. Tuttavia noi consideriamo coloro che non amiamo secondo il modo in cui essi, per così dire, riempiono un contorno, e per descrivere questo contorno usiamo aggettivi comparativi.

La persona amata è vista in modo opposto.
Il suo contorno, la sua forma, non è una superficie ma un orizzonte che ci circonda.
La persona amata non è riconosciuta per quello che fa, ma attraverso i verbi che possono appagarla.
I suoi bisogni possono essere del tutto diversi da quelli di chi l'ama, ma generano valore: il valore di quell'amore...

(J. Berger, Fra due Colmar, in  Del guardare. 1995)



Domani riparto, come un cane andaluso.
La salute migliora, l'animo è inquieto come sempre davanti a un nuovo viaggio, ma questa volta anche diversamente.
Concludo le ultime cose in facoltà, chiudo la valigia, ripenso a quel che ho (messo) e a quel che manca.
Resto aperto, curioso verso quel che accadrà.
Ho paura, anche.
Ma ora sto bene e sta bene così...

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