mercoledì 6 gennaio 2016

riderà

Nei giorni scorsi abbiamo sperato che arrivasse il maltempo.
Così siamo.
Come vediamo le cose a breve termine!
Alterniamo le targhe, i vestiti, le mode, i pensieri, i sogni e le speranze, senza alcun disegno che vada oltre il giorno, l'ora.
Non vediamo oltre il nostro naso.
Desideriamo solo quel che ci serve al momento, e non vogliamo quel che ci ostacola o ci preoccupa nell'attimo. E, mancando di visione, come potremmo non mancare di fiducia ?
La fiducia, di cui tanto si ciancia (cresce o decresce in tv a seconda del vento o di come stanno andando i saldi), ha bisogno di prospettive, di aperture al futuro, di sguardi che vadano oltre.
Tutte dimensioni assenti, queste, oggi.

Eppure, se guardassimo al nostro recente passato, anche solo ai primi 15 anni di questo secolo, noi possiamo vedere i segni chiari del disastro che abbiamo attraversato, dei cambiamenti profondi vissuti e subìti, delle speranze infrante e delle fiducie tradite.
Negli ultimi tre anni, poi, l'accelerazione è stata inquietante.
Il pianeta è in asfissia, le armi grondano sangue, le utopie affondano.
Eppure...
Eppure cresce lo shopping, insieme alla disperazione (anzi: più la gente è disperata, e più si cura davanti alle vetrine).
Cresce la fiducia degli italiani in non so bene cosa, ma anche il numero dei barboni per strada.
Cresce la voglia di viaggiare (alle feste) ma anche quella di rinchiudersi in casa (per il resto dell'anno).
Segnali strani, ma neanche troppo, conoscendo gli italiani.
Che non guardano oltre il loro ombelico, come si sa.
Ma se solo pensassero a cosa potremmo essere diventati, di questo passo, tra altri 15 anni...! 
Hemingway, alla domanda  'Come si arriva alla fine?', una volta ha risposto: 'All'inizio, poco a poco. Poi, tutto insieme'. 

Dopo Berlusconi, Renzi sta chiudendo il cerchio, rafforzando il loro solito gioco.
Quello dell'ottimismo, di chi insiste a dire -qualunque cosa accada- che ce la farà.
Pensate: ci sono ancora milioni di italiani che voterebbero Berlusconi, nonostante tutto quel che è accaduto e che non è accaduto grazie a lui.
E pensate: ci sono e ci saranno milioni e milioni di italiani che voteranno Renzi.
Per lo stesso motivo per cui andiamo -a milioni- ai film di Checco Zalone.
Perchè siamo fatti così.
Sappiamo tutto quel che non va, ma ci piace riderci sopra, raccontarci barzellette, darci qualche pacca sulla spalla, sentirci buoni, e fottercene di tutto.
Saggezza superiore? Ignavia? Collusione mafiosa? Inossidabile ironia della sorte?
In ogni caso, uno come me non sa come starci in un paese così.

P.S. Comunque, sono andato a vedere Zalone, e ho riso molto... Un italiano vero?

Oggi è il giorno del compleanno: mio e della befana.










1 commento:

  1. Monicelli: la speranza è una trappola https://www.google.it/url?sa=t&rct=j&q=&esrc=s&source=web&cd=1&cad=rja&uact=8&ved=0ahUKEwi5kviE5pfKAhVEDw8KHaruCJ0QtwIIHzAA&url=https%3A%2F%2Fwww.youtube.com%2Fwatch%3Fv%3Dh6peLCTcqd0&usg=AFQjCNEaPkH9tS0iV1NaRPTLfFz07SyJbg&sig2=Jfgte0RjwUI99mLREEHdNQ&bvm=bv.110151844,d.bGQ
    Anche Monicelli era italiano!

    Auguri Enrico, mettiti l'anima in pace: il meglio che possiamo fare per noi su questa terra è essere utili agli altri e tu lo sei

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