sabato 31 dicembre 2016

ovetto kinder

Proprio in questi giorni è morto l'inventore dell'ovetto Kinder.
Quello con il latte dentro il cioccolato, più latte e meno cacao insomma.
Così i bambini ne possono mangiare di più...
E poi c'è la sorpresina dentro, sempre.
Che magica invenzione!

Anche noi stamattina avremo la nostra sorpresa.
Città superblindate, perquisizioni alle metro, concerti circondati da muretti e aiuole di cemento, videocamere ovunque. E niente botti, siamo inglesi.
Bella festicciola, non c'è che dire.
Ma digeriamo tutto, per il nostro bene, come gli ovetti.

Effetto dissuasivo, nullo.
Effetto sul nostro umore, massimo.
I terroristi hanno già avuto quel che volevano, con la strage al mercatino.
Fare spettacolo, entrare nel circuito delle merce e delle immagini.
Uno la fa, mille ne godono, e milioni ne soffrono.
Altro che il tre per due dei nostri ipermercati...

Ed anche noi abbiamo avuto il nostro stress, quello che ci mobilita e ci fa sentire vivi.
Attraverso i morti.
Perchè per il resto...
Il prossimo anno sarà terribile, molto peggiore di questo, che già è stato peggio del precedente.
E non solo per il terrorismo.
Mi dispiace, ma sarà così.
Baci e abbracci.




mercoledì 28 dicembre 2016

2017: nessun dio ci può salvare

Anis Amri si aggirava come un disperato per l'Europa, ma sapeva dove avrebbe trovato appoggio: in Calabria o in Sicilia.
L'Italia è la base protetta in Europa per i terroristi. La protezione viene dalle mafie.
I servizi segreti ed il Ministero dell'Interno lo sanno bene: è per questo che siamo protetti dagli attentati qui.
La mafia controlla e protegge l'Isis, e ci protegge dall'Isis.
Siamo salvi.

Il salvataggio di Monte dei Paschi è ancora una volta solo il pascolo dei soliti noti.
Ha ragione la Germania: MPS ha problemi strutturali e non si può salvare, soprattutto con fondi pubblici.
Per salvare un migliaio di bancari e qualche migliaio di obbligazionisti buttiamo al vento decine di miliardi di euro a fondo perduto e senza alcuna speranza di recupero e ripresa.
Come già accaduto per Alitalia, che neppure Etihad sta riuscendo a rifar decollare.
Si salvi chi può.

Capitolo legge elettorale: ci salverà ancora una volta la Consulta ?
Impossibile che i partiti raggiungano un accordo: l'Italicum ormai è carta straccia, e il Mattarellum è ormai anacronistico, in un sistema tripartito (devo dare ragione a Berlusconi ?).
Passeranno i mesi, e -se anche ci sarà un accordo- la legge sarà ancora peggio delle attuali.
I grandi statisti all'opera conoscono solo convenienze di parte ed opportunismi di fase.
Lasciate ogni speranza, o voi  che votate...

Ci hanno rotto le palle per anni con la CONSIP.
Ci hanno costretto a comprare cartoleria e computer attraverso il filtro miracoloso anticorruzione ed antitangenti, per razionalizzare le spese delle amministrazioni pubbliche, Università compresa.
Ogni volta che devo comprarmi una cartuccia per la stampante devo imbrattare mille carte e passare per le forche caudine della CONSIP.
Ora si scopre che anche la corruzione si è accentrata: su di lei.
Finanzieri, politici, trafficoni di ogni risma, amici di Renzi, ministri, tutti insieme appassionatamente.
Chi ci salverà ora dalla CONSIP ?

Pubblicità di Poste Italiane: vari automi dal volto ottusisissimo si aggirano per la città e parlano di postini elettronici, avanzate informatiche, progressi inenarrabili.
Ma senza perdere l'umanità delle Poste, un futuro dal volto umano.
Anzi, post-umano, direi.
Intanto: la mia lettera da Trapani a Roma ci ha messo due settimane, la cartolina da Favignana a Roma non è ancora arrivata dopo tre settimane, una lettera tra Cagliari e Roma ci mette anche una settimana, e spesso di più.
Vedo scioperi dei lavoratori delle Poste sotto casa mia: protestano per i tagli di personale, migliaia di postini a spasso, sostituiti dalla telematica e senza stipendio.
Che arrivino gli alieni a prenderli e a salvarli...!
Ma prima ci sterminino tutti, grazie.









lunedì 26 dicembre 2016

GLI INCORREGGIBILI CORRETTORI




 

Ieri mi è arrivato un sms da Wind. Mi invitava a rispondere per accedere ad una promozione natalizia che concedeva minuti illimitati verso i telefoni Wind per un mese.

Vedo che dovrei scrivere ILLIMITATI SI (in maiuscolo e senza accento sulla i).

Glielo scrivo in minuscolo e con l'accento, come richiederebbe la nostra lingua.

Mi rifiuta gentilmente il messaggio e mi invita a riprovare.

Correggo l'sms, scrivendolo scorrettamente ma come vogliono loro, e funziona.

Se faccio bene, vengo punito; se faccio male, vengo premiato.

E' questa la morale, my friend: is blowing in the Wind.

 

Israele ha già sbraitato all'ONU, ai paesi arabi, ed anche agli Stati Uniti che hanno sbagliato a far approvare la loro risoluzione contro l'espansionismo abitativo dei coloni in Cisgiordania.

E che con le  dichiarazioni ONU si pulirà il culo come peraltro ha sempre fatto almeno dal '67 ad oggi. Gli Stati Uniti, oggi, sono meno forti di Israele. E' Israele a rappresentare il nuovo riferimento politico-culturale per il mondo che sta avanzando attorno a noi e per quello che verrà.

Israele andrà avanti, è incorreggibile e ora sa di poter correggere il mondo; non si fermerà, e i sogni di un Medio Oriente pacificato, l'illusione di 'due popoli, due stati'  resisteranno solo nella retorica dei potenti. Salvo Trump, che dei palestinesi non saprà che farsene, e lo dice già, apertamente. Almeno, con lui, tutto sarà più chiaro a tutti.

 

Vedo i melensi Tg di oggi, Santo Natale del mercato globale.

Tutti ripieni di spirito santo, tutti fratelli che mangiano insieme (ma solo per oggi), tutti uniti ecumenicamente tra chiese e fedi che leggono insieme il Vangelo e il Corano...

Ma il Papa ci ricorda che il Natale è in preda alla mondanità.

Quando la smetteremo di fare i salmoni che mangiano salmone con i poveri una volta l'anno ?

Non se ne può più. Non c'è più neppure la finta commozione di un tempo, è ormai puro teatro.

Eppure la risposta è: mai.

Siamo incorreggibili, e pensiamo di far cambiare idea ai potenziali kamikaze con queste messinscene da avanspettacolo parrocchiale.

Siamo ancora quelli che regalano specchietti e vetrini agli indios, per tenerceli buoni, prima di sterminarli, vestendoli.

 

Sono preoccupato per quel che potrebbero proseguire a combinare insieme Putin ed Erdogan.

E per tutto quello che gli stiamo già permettendo e potranno permettersi di fare ancora.

Sul fronte interno, fanno quello che vogliono, per riportare i loro paesi all'ordine (loro).

Sul fronte esterno, stanno reimponendo Assad ai siriani, attraverso la guerra e lo sterminio di migliaia di persone. E avanzano, con le sole armi della violenza, senza che nessuno si sogni di fermarli, senza più neppure pensare di poterlo fare.

Salvo i terroristi, che anche lì però alla fine, fanno solo il loro gioco.

Quindi procedono incorreggibili, su tutti i terreni, e non trovano ostacoli né correzione alcuna.

Sino a quando? Sino a quando non toccheranno direttamente i nostri interessi e i nostri confini europei, sino a quando ammazzeranno solo ucraini, siriani e curdi.

Sino a quando non ci sarà una guerra tra 'noi' e 'loro'.

Stiamo facendo di tutto, già, per arrivare a questo.

E' un nuovo appeasement: e sappiamo com'è andata a finire la volta scorsa.

 

 

 

 

 

 

domenica 25 dicembre 2016

buon natale




Un altro dei libri di Kilgore Trout che erano in vetrina parlava di un uomo che aveva costruito una macchina del tempo per poter tornare indietro e vedere Gesù. La macchina funzionava, e lui vide Gesù quando aveva appena dodici anni. Gesù stava imparando da suo padre a fare il falegname.
Due soldati romani entrarono nel negozio col disegno, su papiro, di un congegno che doveva essee costruito entro l'alba del giorno dopo. Si trattava si una croce da usare per l'esecuzione di un agitatore. Gesù e suo padre la costruirono. Erano contenti di avere del lavoro. E l'agitatore fu inchiodato a quella croce. Così va la vita.

Il personaggio del libro che viaggiava nel tempo tornava poi ai tempi della Bibbia per scoprire, in particolare, una cosa: se Gesù era morto veramente sulla croce o se era stato tirato giù ancora vivo, se aveva veramente continuato a vivere. Il protagonista era armato di stetoscopio...
Lui era il primo a montare sulla scala a pioli, si chinava su Gesù perchè nessuno potesse vederlo usare lo stetoscopio, e lo auscultava. Dentro quella emaciata cavità toracica non si udiva alcun suono. Il Figlio di Dio era morto stecchito.  Così va la vita.

Su Tralfamadore, dice Billy Pilgrim, non c'è molto interesse per Gesù Cristo. La figura terrestre che più colpisce i tralfamadoriani, dice lui, è quella di Charles Darwin, che insegnò che chi muore deve morire e che i cadaveri sono un miglioramento. Così va la vita.


(Kurt Vonnegut, Mattatoio n.5, pp.186-7,192)

venerdì 23 dicembre 2016

vacanze romane

Ancora vacanze romane.
Stare con Viviana è sempre già una vacanza ed una festa per me, anche se stiamo a casa, mia o della madre come in questi giorni, a non far nulla, a leggerci qualcosa, o a far progetti insieme.
Ma, sarà per il bel tempo o il senso del vivere, la voglia di camminare o semplicemente di respirare, siamo anche usciti spesso.

Siamo andati al cinema a vedere Captain Fantastic (molto consigliato) ed E' solo la fine del mondo (abbastanza sconsigliabile).
Siamo stati alla Biblioteca La Vaccheria a Santa Maria del Soccorso, dove lei ed altre donne hanno proposto un incontro su Eros e Thanatos.
Lì ho anche incontrato per caso alcune persone che non vedevo da trenta o quarant'anni: la figlia della più cara amica di mia madre, una donna che è stata amante del mio più caro amico, un ragazzo -ora uomo fatto ed anche un po' sfatto- del periodo pacifista romano.
Della serie: come si cambia, per non morire (per poi morire...)
A proposito di morire, sempre il 17 ho presentato Fare il morto allo Spin Time Labs.
Incontro tra pochi amici, con qualche scambio interessante, ma non molto di più.
Siamo andati al Teatro Argentina a vedere l'ultimo allestimento in vita di Ronconi, che racconta vita, miracoli e morte dei Lehman Brothers. Un saggio di economia e sociologia pratica del capitalismo negli ultimi due secoli, interpretato magistralmente, che prende quanto basta per tenerti sveglio, nonostante il tema apparentemente un po' arido.
Lunedì abbiamo fatto una gita in giornata a Firenze per vedere la mostra di Ai Wei Wei, quello che ha appeso i canotti arancioni alle finestre di Palazzo Strozzi per ricordarci dei profughi.
Niente da dire, anzi, sulla sua vita di dissidente cinese e sul suo coraggio.
Tanta ammirazione per la sua creatività e genialità, sempre stimolanti.
Ma si ha la sensazione di stare (e che anche lui stia), purtroppo ormai, dentro un immenso gadget di se stesso.

Insomma, tanti giri e giretti, ma anche tante ore di tranquillità, di soste, di intermezzi ed intervalli, di notti abbracciate, di risvegli dolci e lentissimi, come è stato sempre sinora tra noi.
Ieri sono rientrato e mi preparo a finire l'anno nella mia casetta.
Si prepara un nuovo viaggio però: dal 15 gennaio si parte per un mese.
Verso l'Indonesia.







































palle prigioniere (di guerra)

I bambini, le donne, i cittadini della Siria sono tutti imprigionati nelle loro stesse città.
Quelle città in cui hanno giocato, amato, lavorato per anni.
Poco importa per chi parteggino o chi sia il loro nemico.
I bombardamenti li ammazzano tutti, li fanno vivere come uccelli in gabbia, impediscono loro anche di fuggire.
I salvatori, dopo averli sterminati ed aver distrutto le loro case e i loro affetti, ora li caricano su autobus e li evacuano, come si fa con la merda.
E merda umana saranno, profughi da acchiappare, da spedire a forza altrove, per una falsa integrazione che significa soltanto umiliazione ed ulteriore ingiustizia.
In loro, inevitabilmente, monta la rabbia, il risentimento, l'odio verso di noi, verso quelli che li uccidono e li 'aiutano'.
Affronto finale: gli Aleppo days dell'Unicef, sepolcri imbiancati che appaiono pulitini in tv a proteggere i bambini.
Mi verrebbe voglia che vi saltassero i denti...a me (e a Gaber), figuriamoci a loro...!

Il circuito mortale delle gabbie procede da lì e va verso il camion dell'altra sera a Berlino.
La gabbia del profugo mai veramente accolto, che brucia CIE e scuole, fa rivolte in carcere, si radicalizza là dentro: l'odio sale ancora, si fa desiderio di distruzione e morte verso tutto e tutti.
I kamikaze nascono ad Aleppo, nelle primavere tradite a Tunisi o al Cairo, nelle guerre afghane e irachene. Bambini, ragazzi, uniti nella guerra!
E ci vengono addosso, relativamente in pochi ancora.
E vogliono solo ucciderci, terrorizzarci, farsi riconoscere, dirci: ci siamo anche noi, proprio noi che volete annullare e rimuovere, infilare nei vostri lager, schedare e controllare sino alle mutande nelle vostre gabbie lucenti...
Ebbene, proprio noi vi sfuggiamo di mano, e vi attacchiamo con i vostri stessi mezzi, quelli della vostra vita quotidiana, che portano acciaio alle vostre imprese o mercanzie ai vostri mercatini di Natale.
Affronto finale: gli troviamo (due giorni dopo) la carta d'identità sotto il sedile, sul cruscotto. Gli facciamo fare anche la figura degli scemi, ingenuotti da strapazzo, pazzi ed arruffoni.

Il circuito mortale delle gabbie va a chiudersi verso le tante Fabrizie di Lo.
Ragazze laureate che cercano di uscire dalla gabbia del non lavoro e del non senso italiano e vanno all'estero, a fare cervelli in fuga, o in sfiga.
Provano a scappare dalla precarietà, dall'assenza di prospettive, da un paese di truffatori e familisti.
E, talvolta, muoiono. Uccisi da giovani come loro, in una guerra tra piccioni prigionieri della stessa gabbia che si chiama liberismo e globalizzazione, e che porta alla disperazione, alla distruzione dei propri sogni, all'abiura di ogni umanità.
Ragazzi che si credono innocenti, che pensano ormai solo alla loro vita, che credono nell'Europa e nell'integrazione: tre grosse menzogne, tre grandi errori sì, ma non un buon motivo per ucciderli.
Però questo accade, inerzialmente: perchè in guerra i ricchi e i potenti non muoiono mai.
Perchè i ricchi e i potenti di guerra vivono e in guerra vivono, da sempre.
Ed anche di terrore e di terrorismo.
Ultimo affronto anche per loro: Poletti che manda affanculo i giovani all'estero e lascia finanziare dallo stato il lavoro del suo caro figlioletto Manuelito...
Così almeno lui, che è uno che vale di certo, non parte e non lo ammazzano a Natale.






giovedì 22 dicembre 2016

nostri amati mattatori

Tutta la dottrina sociale della Chiesa si ribella contro l'idolo denaro che regna invece di servire, tiranneggia e terrorizza l'umanità. Nessuna tirannia si sostiene senza sfruttare le nostre paure. Questa è una chiave! Da qui il fatto che ogni tirannia sia terroristica. E quando questo terrore, che è stato seminato nelle periferie con massacri, saccheggi, oppressione e ingiustizia, esplode nei centri con diverse forme di violenza, persino con attentati odiosi e vili, i cittadini che ancora conservano alcuni diritti sono tentati dalla falsa sicurezza dei muri fisici o sociali. Muri che rinchiudono alcuni ed esiliano altri. Cittadini murati, terrorizzati, da un lato; esclusi, esiliati, ancora più terrorizzati, dall'altro. E' questa la vita che Dio nostro padre vuole per i suoi figli ?

Cosa fare di fronte alla tragedia dei migranti ? Questa è una situazione obbrobriosa, che posso solo descrivere con una parola che mi venne fuori spontaneamente a Lampedusa: vergogna.
Lì, come anche a Lesbo, ho potuto ascoltare da vicino la sofferenza di tante famiglie espulse dalla loro terra per motivi economici o violenze di ogni genere, folle esiliate a causa di un sistema socio-economico ingiusto e delle guerre che non hanno cercato, che non hanno creato coloro che oggi soffrono il doloroso sradicamento dalla loro patria, ma piuttosto molti di coloro che si rifutano di riceverli.

(Papa Francesco, al Terzo incontro mondiale dei Movimenti Popolari, 5 novembre 2016)


Billy vide il film della notte dalla fine...Era un film sui bombardieri americani, durante la Seconda guerra mondiale, e sui loro coraggiosi equipaggi. Vista a rovescio, la storia era questa:
Gli aerei americani, pieni di fiori e di feriti e di cadaveri decollavano all'indietro da un campo d'aviazione in Inghilterra...
Lo stormo, volando all'indietro, sorvolò una città tedesca in fiamme. I bombardieri aprirono i portelli del vano bombe, esercitarono un miracoloso magnetismo che ridusse gli incendi e li raccolse in recipienti cilindrici d'acciaio, e sollevarono questi recipienti fino a farli sparire nel ventre degli aerei...
Quando i bombardieri tornarono alla base, i cilindri d'acciaio furono tolti dalle rastrelliere e rimandati negli Stati Uniti dove c'erano degli stabilimenti impegnati giorno e notte a smantellarli, a separarne il pericoloso contenuto e a riportarlo allo stato minerale. Cosa commovente, erano soprattutto donne a fare questo lavoro. I minerali venivano poi spediti a specialisti in zone remote. Là dovevano rimetterli nel terreno e nasconderli per bene in modo che non potessero mai più far male a nessuno.
Gli aviatori americani lasciarono l'uniforme e diventarono dei ragazzi. E Hitler, pensò Billy, divenne un bambino. Questo nel film non c'era. Billy stava estrapolando. Tutti tornarono bambini, e tutta l'umanità, senza eccezione, cooperò biologicamente fino a produrre due individui perfetti di nome Adamo ed Eva.

La maggior parte dei soldati nel vagone erano giovanissimi, poco più che bambini. Ma, stipato nell'angolo insieme a Billy, c'era uno che prima di fare il militare era un vagabondo, e che aveva quarant'anni. 'Ho avuto anche più fame di adesso' disse a Billy. 'Sono stato anche in posti peggiori. Non va poi così male'...
Il treno di Billy Pilgrim, il più lungo di tutti, non si mosse per due giorni.
'Mica male', disse il vagabondo a Billy il secondo giorno. 'Proprio così'...
L'ottavo giorno il quarantenne vagabondo disse a Billy: 'Non va poi così male. Io riesco a star bene dappertutto.'
'Davvero ?'
Il nono giorno il vagabondo morì. Così va la vita. Le sue ultime parole furono: 'Va così male, secondo te ? No, non va poi così male...'

'Dove sono ?', disse Billy Pilgrim.
'Prigioniero di un blocco d'ambra, signor Pilgrim'...
'Come...come ho fatto ad arrivare qui ?'
'Ci vorrebbe un altro terrestre per spiegarglielo. I terrestri sono bravissimi a spiegare le cose, a spiegare perchè questo fatto è strutturato in questo modo, o come si possono provocare o evitare altri eventi. Io sono un tralfamadoriano e vedo tutto il tempo come lei potrebbe vedere un tratto delle Montagne Rocciose. Tutto il tempo è tutto il tempo, Non cambia. Non si presta ad avvertimenti o spiegazioni. E'...e basta. Lo prenda momento per momento, e vedrà che siamo tutti, come ho detto prima, insetti nell'ambra'.
'Lei mi ha l'aria di non credere nel libero arbitrio', disse Billy.
'Se non avessi passato tanto tempo a studiare i terrestri', disse il tralfamadoriano, 'non avrei la più pallida idea di cosa intendere per 'libero arbitrio'. Ho visitato trentun pianeti abitati dell'universo e studiato i rapporti su altri cento. Solo sulla Terra si parla di libero arbitrio'.



(Kurt Vonnegut, Mattatoio n.5 o La crociata dei bambini, 1966)

mercoledì 21 dicembre 2016

un passo dopo l'altro..., la stessa vita ?

Ora c'è una novità.
Qualcuno fa un attentato in piena Berlino, e dopo due giorni non si capisce nulla su chi l'ha fatto.
Notizie confuse, contraddittorie, nessuna verità.
Non sappiamo cosa ci accade e perchè.
Si inventano tutto, fanno ipotesi, i giornalisti blaterano per ore sul nulla, ma non si sa -per davvero- niente, più niente.
E' questa la postverità ?

Soluzione: mettere barriere di cemento sui marciapiedi, per evitare che i camion e le auto killer travolgano le persone, i mercatini, le passeggiate.
Da qui ai muretti e ai muri, ormai, il passo è breve. E sarà breve.
Israele si avvicna a noi, alle nostre vite quotidiane, ad ampi passi.
Vivremo come topi.
Sino a quando non ci troveremo a vivere come la gente d'Aleppo, apparentemente all'improvviso.

E' da qualche aereo che mi capita una cosa nuova.
Se il volo è breve, resta fisso il segnale di mantenere le cinture allacciate, sempre.
Poi le persone vanno in bagno, si muovono un pò, possono farlo, comunque.
Ma -a differenza di prima- ora il segnale non viene tolto.
Cosa può significare ?
Ditemelo voi...

martedì 13 dicembre 2016

rifare il morto, a roma, di 17 (ma non venerdì)


Piazzisti Fontana

Piazzisti Fontana

Nell'anniversario esatto della strage (impunita) di Piazza Fontana arriva il nuovo governo Gentiloni.
Ed in effetti, al di là delle apparenze modeste e della scarsa inclinazione al cambiamento, questo governo avrà un effetto-bomba sulla politica italiana.

Renzi mantiene e manterrà il controllo del PD, ed anche del suo elettorato, che è ormai in massima parte composto di lib-dem nei secoli fedele, qualunque cosa accada.
Il PD non è più da tempo un partito di sinistra, tra poco non sarà neppure più un partito di centro-sinistra. Quel che avverrà nei prossimi mesi sarà il suo definitivo spostamento al centro, alla stregua del partito democratico americano.
Questa trasformazione avverrà anche per Forza Italia che, da partito di centro-destra, si trasformerà in partito dichiaratamente centrista, avvalendosi di un nuovo patto elettorale con il PD per cambiare l'Italicum e giungere ad una legge elettorale che cercherà di rimettere al centro i due partiti neo-centristi e di ricreare una nuova conventio ad excludendum (ora rivolta, anche con il beneplacito di USA ed UE, verso Lega e Cinquestelle).

Ma sono solo dei piazzisti di se stessi, non hanno più neppure gli aspirapolveri da vendere.
Il loro tentativo è destinato a fallire: il centro non ha più futuro, storicamente parlando.
La nuova fase di governo e l'eventuale nuova legge elettorale favoriranno inevitabilmente la crescita dell'insofferenza e del malcontento, già abbondantemente espressi dal No.
E con essi la crescita dei Cinquestelle e della destra, in qualunque modo o tempo si vada al voto.
Assisteremo a un ulteriore polarizzazione ed estremizzazione dell'elettorato, unite ad un'altissima percentuale di astensioni.
Il sistema tradizionale si sta, anche con questo governo, barricando a difesa di se stesso, sta solo prendendo (e perdendo) tempo, e lo fa perchè non ha alternative.
Si sta scavando la fossa, ed ha ragione a farlo, perchè è morto.

In tutto questo, l'ineffabile Svendola dichiara conclusa l'esperienza di Sel e si tuffa, senza colpo ferire e senza uno straccio di autocritica, nel mare di Sinistra Italiana, insieme al povero Ste Fessina e a Posapiano Sposapia.
In attesa (illusoria) che giungono a loro anche i vari D'Alemoni, Bersanini e Speranzielle (vane) di scissione.
E ovviamente, come sempre, per andare a rifare l'alleanza elettorale col PD (e farsi rifregare ancora una volta, come già accaduto più volte nei vari governi Prodi, D'Alema e Renzi)
A quel punto, se proprio si vuole andare a votare, meglio i Cinquestelle.
Almeno siamo sicuri che l'alleanza col PD non la faranno mai: o andranno al governo da soli o non ci andranno.

Due considerazioni finali.
1. Tutti questi ragionamenti sono validi all'interno della situazione data, ancora formalmente democratica.
Ma l'esperienza di Syriza in Grecia ci dice che anche una vittoria dei Cinquestelle o della Lega non porterebbe necessariamente ad un cambiamento nella politica del governo; potrebbe anzi accelerare un intervento diretto e ricattatorio della troika sui nostri equilibri politici interni.

2. La catastrofe del sistema politico tradizionale non esclude altri scenari, del tutto al di fuori delle attuali cornici. Piazza Fontana ci ricorda quali metodi si è soliti utilizzare in Italia (e in Turchia) quando la situazione rischia di precipitare.
Qui da noi niente è tanto fantapolitico che non possa davvero, ancora una volta, accadere.
















sabato 10 dicembre 2016

il pacco gentiloni

Già ho detto cosa penso di Gentiloni quando è stato designato ministro degli esteri: una res nullius, un minus habens, una non persona, un ectoplasma dalle sembianze umane.
Ora, pare, lo avremo come primo ministro ad interim.
Totalmente inoffensivo verso Renzi, un pacco senza nulla dentro.
Ma pericolosissimo come segnale verso la 'democrazia'.

Per vari motivi.
Perchè significa ancora una volta che chi sta al potere si chiude ulteriormente e si limita a proteggersi dicendo: non ce ne frega niente dei vostri No, del vostro malcontento, dei vostri vaffanculo.
Vaffanculo a voi!
E perchè ci porta ad una nuova repubblica di Weimar, che finirà ancora una volta in mano alle destre votate da un popolo sempre più povero, ignorante ed incazzato.
Passeranno mesi ora ad inventarsi una nuova legge elettorale, solo per tentare di far fuori i Cinque stelle.
E, se ce la faranno, ci ritroveremo con un governo di destra, vero e sano.
E vaffanculo a tutti !







mercoledì 7 dicembre 2016

martedì 6 dicembre 2016

tra due destre

Gli austroungarici, devo dirlo, mi hanno un pò deluso.
Mi aspettavo un pò più di decisione, considerata la loro tradizione.
Ed invece hanno rallentato l'agonia, scegliendo il vecchietto verde liberal con la flebo anzichè il baldo nazista zoppo e sterminatore di negri.

Invece, mi hanno piacevolmente stupito i sudici sudisti e i sardi, che hanno stracciato il Sì, alzandosi dal divano e votando No in massa.
Non che non mi aspettassi la vittoria del No, ma pensavo ad una maggiore astensione, soprattutto in meridione.
Ora vedremo cosa accadrà dopo il governo Renzi.
La creatività di Mattarella e del sistema politico-finanziario ci porterà addirittura a Padoan o a qualche suo clone.
Di elezioni anticipate, neanche a parlarne, è chiaro.

Ma cosa mi dice il risultato del referendum ?
Che ci troviamo tra due destre populiste, quella del Sì, ma anche quella del No.
Il neoliberismo produce infatti solo due destre: quella del terribile ed osceno cambiamento (Renzi e le sue riforme) e quella della terribile e oscena conservazione dell'esistente.(D'Alema, De Mita, Berlusconi, Salvini, ma anche CGIL, Anpi e Sinistra italiana).
I Cinque stelle, per ora, meritano ancora un discorso a parte, ma non si può negare che anche in essi (e soprattutto in buona parte dei loro elettori) siano presenti evidenti elementi populistici di destra.

Quindi eccoci qui, sospesi tra due destre, che si alternano a vincere, a turno.
Entrambe contro di noi, e -al di là della retorica costituzionalista- entrambe in guerra con la democrazia.







lunedì 5 dicembre 2016

palemmo e tcrapani


io e marta abbiamo affittato un'auto vecchia ma funzionante all'aeroporto di Trapani e siamo piombati subito su Segesta, antica città degli Elimi...


 il pomeriggio, dopo un bel giro sulle montagne tra Alcamo e Partinico (in cui però non restano molte tracce del buon Danilo Dolci), siamo arrivati al Duomo di Monreale e ai suoi incredibili mosaici d'oro...
 l'indomani ci siamo svegliati a Palermo, e sono subito corso al giardinetto di Piazza Marina, che assomiglia tanto al mio...
 e poi al chiostro-orto di San Giovanni degli Eremiti...

 la mattina dopo, siamo saliti al Monte Pellegrino a trovare Santa Rosalia nella grotta...

 mattinata dedicata alla lunghissima ed assolata costiera...Mondello (pizzette), Sferracavallo (ostriche e ricci), Scopello, Erice (the caldo serale)

 stamattina, giretto a Trapani città, alla fontana del carissimo Saturno e sulle mura del porto...




Belle giornate di sole, ma oggi piove, e anche domani, pare. Non sembra dicembre, comunque.
Domani verso le Egadi con l'aliscafo, tra Favignana e Levanzo...
Vi faremo sapere.


lunedì 28 novembre 2016

dio algoritmo

Sempre lui, Sant'Harari...

Da Dio, all’uomo, all’algoritmo
Scordatevi di ascoltare voi stessi. Nell’era dei dati sono gli algoritmi a darvi le risposte che cercate. Per migliaia di anni l’umanità ha creduto che l’autorità venisse dagli dei, poi, durante l’età moderna, l’umanesimo l’ha gradualmente spostata dalle divinità alle persone. Jaean-Jacques Rousseau ha riassunto questa rivoluzione nell’Emilio (1762), il suo famoso trattato sull’educazione, in cui spiega di aver trovato le regole di comportamento da adottare nella vita “in fondo al mio cuore, scritte dalla natura a caratteri indelebili. Io non ho che da consultare me stesso su quel che voglio fare: tutto ciò che sento essere bene è bene, tutto ciò che sento essere male è male”.
I pensatori umanisti come Rousseau ci hanno convinto che i nostri sentimenti e desideri fossero una fonte suprema di significato e che il nostro libero arbitrio fosse dunque la più alta delle autorità.
Ora si sta verificando un nuovo cambiamento. Così come l’autorità divina era stata giustificata dalle religioni e l’autorità umana era stata legittimata da ideologie umaniste, allo stesso modo i guru dell’high-tech e i profeti della Silicon Valley stanno dando vita a una nuova narrativa universale che legittima d’autorità degli algoritmi e dei Big Data, un nuovo credo che potremmo chiamare “Dataismo”. I sostenitori più estremisti del dataismo percepiscono l’intero universo come un flusso di dati, vedono gli organismi come poco più di algoritmi biochimici e sono convinti che la vocazione cosmica dell’umanità sia di creare un sistema onnicomprensivo di elaborazione di tali dati per poi fondersi con esso.
I dati: la mano invisibile
Stiamo già diventando piccoli componenti di un sistema immenso che nessuno capisce realmente, io stesso ricevo ogni giorno innumerevoli frammenti di dati, fra email, telefonate e articoli, li elaboro e in seguito li ritrasmetto con altre email, telefonate e articoli. Non sono realmente consapevole di quale sia il mio posto all’interno del grande schema delle cose, né di come i miei dati si colleghino con quelli prodotti da milioni di altri esseri umani e computer e non ho il tempo di scoprirlo, perché sono troppo impegnato a rispondere alle email. Sta di fatto che questo flusso incessante da luogo a invenzioni e punti di rottura che nessuno riesce a pianificare, controllare o comprendere.
In realtà nessuno è tenuto a capire, l’unica cosa che bisogna fare è rispondere più velocemente possibile alle email. Così come i capitalisti liberisti credono nella mano invisibile del mercato, i dataisti credono nella mano invisibile del flusso di dati. Man mano che il sistema globale di elaborazione diventa onnisciente e onnipotente, il collegamento ad esso diventa l’origine di ogni significato. Il nuovo motto è: “Se fai qualcosa, registralo. Se registri qualcosa, caricalo. Se carichi qualcosa, condividilo”.
I dataisti credono inoltre che sulla base dei dati biometrici e del potere informatico tale sistema onnicomprensivo possa arrivare a capirci molto meglio di quanto non capiamo noi stessi. Quando questo succederà, gli esseri umani perderanno la loro autorità e pratiche umaniste come le elezioni democratiche diventeranno obsolete quanto la danza della pioggia i coltelli di selce.
Vai dove ti porta il cuore
Quando Michael Gove ha annunciato la sua breve candidatura alla carica di Primo Ministro britannico, subito dopo il referendum di giugno per la Brexit, ha spiegato: “In ogni fase della mia carriera politica mi sono posto una domanda, ‘Qual è la cosa giusta da fare? Cosa ti dice il tuo cuore?’”. Per questo motivo, a sua detta, si è battuto tanto strenuamente affinché la Gran Bretagna uscisse dall’Unione Europea, si è sentito in dovere di pugnalare alle spalle il suo ex alleato Boris Johnson e di competere in prima persona per il ruolo di leader, perché il suo cuore gli diceva di farlo.
Gove non è certo il solo ad ascoltare il suo cuore nei momenti critici. Negli ultimi secoli l’umanesimo ha considerato il cuore umano come la fonte suprema dell’autorità non solo in politica, ma in qualsiasi campo d’azione. Fin dall’infanzia siamo bombardati da slogan che ci danno consigli del tipo: “Ascolta te stesso, sii sincero con te stesso, fidati di te stesso, segui il tuo cuore, fa ciò che ti fa stare bene”.
In politica si crede che l’autorità dipenda dalla libera scelta degli elettori, l’economia di mercato parte dal presupposto che il cliente ha sempre ragione, nell’arte umanista la bellezza sta negli occhi di chi guarda, l’educazione umanista ci insegna a pensare a noi stessi e l’etica umanista ci insegna che se una cosa ci fa stare bene dobbiamo andare avanti e farla.
Emozione: un algoritmo biologico
Certo, l’etica umanista si trova spesso in difficoltà nelle situazioni in cui ciò che fa bene a me fa male a te. Per esempio, ogni anno, da dieci anni, la comunità gay israeliana indice un Gay Pride nelle strade di Gerusalemme. È l’unico giorno di armonia per una città spaccata in due dal conflitto, perché solo in questa occasione gli ebrei, i musulmani e i cristiani si uniscono finalmente in una causa comune, scagliandosi in blocco contro il Gay Pride. La cosa più interessante, però, è l’argomentazione dei fanatici religiosi, che non dicono “Non dovreste fare il Gay Pride perché Dio proibisce l’omosessualità”, ma dichiarano davanti ai microfoni e alle telecamere “Veder passare un Gay Pride per le strade della città santa di Gerusalemme ferisce i nostri sentimenti. Così come i gli omosessuali ci chiedono rispetto, noi lo chiediamo a loro”. Non importa come la pensiate su queste affermazioni paradossali, è molto più importante capire che in una società umanista i dibattiti etici e politici sono condotti in nome di sentimenti umani contrastanti, non in nome dei comandamenti divini.
Eppure oggi l’umanesimo sta affrontando una sfida esistenziale e il concetto di “libero arbitrio” è messo a repentaglio. Ricerche scientifiche sul funzionamento del cervello e del corpo suggeriscono che i sentimenti non siano qualità spirituali prettamente umane, bensì meccanismi biochimici utilizzati da tutti i mammiferi e gli uccelli per prendere decisioni calcolando velocemente le loro probabilità di sopravvivenza e di riproduzione.
Contrariamente all’opinione popolare, le emozioni non sono il contrario della ragione, anzi, sono la manifestazione di una razionalità evoluzionistica. Quando un babbuino, una giraffa o un essere umano vedono un leone hanno paura perché un algoritmo biochimico calcola i dati attinenti concludendo che la probabilità di morte è alta. Allo stesso modo, l’attrazione sessuale si manifesta quando altri algoritmi biochimici calcolano che un individuo vicino a noi offre un’alta probabilità di accoppiamento fecondo. Questi algoritmi si sono sviluppati in milioni di anni di evoluzione: se le emozioni di qualche vecchio antenato si sbagliavano i geni che la determinavano non passavano alla generazione successiva.
La convergenza della biologia e del software
Sebbene gli umanisti sbagliassero a pensare che i sentimenti riflettano un misterioso “libero arbitrio”, il loro ottimo senso pratico ci è tornato molto utile, perché anche se le nostre emozioni non avevano niente di magico, erano comunque il miglior metodo esistente per prendere decisioni e nessun sistema esterno poteva sperare di capirle meglio di noi. Anche se la Chiesa Cattolica o il KGB avessero spiato ogni minuto della mia giornata gli sarebbero mancate le conoscenze biologiche e il potere informatico necessari per calcolare i processi biochimici che determinano le mie scelte e i miei desideri. Quindi gli umanisti facevano bene a dire alla gente di seguire il cuore, dovendo scegliere fra ascoltare la Bibbia e i propri sentimenti era molto meglio la seconda opzione. In fondo la Bibbia rappresentava le opinioni e gli interessi dei pochi sacerdoti dell’antica Gerusalemme, mentre le emozioni nascono da una saggezza frutto di milioni di anni di evoluzione, sottoposta ai rigidi test qualitativi della selezione naturale.
Ciò nonostante, dato che Google e Facebook hanno preso il posto della Chiesa e del KGB, l’umanesimo ha perso i suoi vantaggi pratici, perché adesso ci troviamo a un punto di confluenza di due tsunami scientifici. Da una parte i biologi stanno decifrando i misteri del corpo umano, in particolare del cervello e delle emozioni, e allo stesso tempo gli informatici hanno acquisito un potere senza precedenti nell’elaborazione dei dati. Mettendo insieme le due cose si ottengono sistemi esterni in grado di monitorare e comprendere i nostri sentimenti meglio di noi, a questo punto l’autorità passerebbe dagli umani agli algoritmi e i Big Data potrebbero gettare la basi per il Big Brother.
È già successo in campo medico, un settore in cui le decisioni più importanti sono basate sempre meno sul senso di benessere o malessere o sul parere di un dottore e molto di più sui calcoli di computer che ci conoscono meglio di noi stessi. Un esempio recente è quello di Angelina Jolie, che nel 2013 si è sottoposta a un test genetico da cui è risultata essere portatrice di una pericolosa mutazione del gene BRCA1. Secondo i database statistici, le donne che presentano tale mutazione hanno una probabilità dell’87% di sviluppare un tumore al seno. Pur non essendo malata, la Jolie ha deciso di prevenire il cancro con una doppia mastectomia. Non si è ammalata, ma ha saggiamente dato ascolto ad algoritmi software che dicevano “Forse ti sembra di stare bene, ma il tuo DNA nasconde una bomba a orologeria. Fa’ qualcosa, subito!”.
L’algoritmo A9 di Amazon
È probabile che ciò che sta già succedendo in campo medico possa estendersi in altri ambiti. Si comincia con le cose più semplici, come i libri da comprare o da leggere. Come fanno gli umanisti a scegliere un libro? Vanno in libreria, cominciano a curiosare in giro, sfogliano qua e là, leggono le prime righe, finché l’istinto non li connette a un libro in particolare. I dataisti, invece, si affidano ad Amazon: appena entro nel negozio virtuale compare un messaggio che mi dice: “So quali libri ti sono piaciuti. Le persone con gusti simili ai tuoi tendono ad apprezzare questo o quel nuovo libro”.
Questo è solo l’inizio. I dispositivi come Kindle sono in grado di raccogliere costantemente dati sugli utenti nel momento stesso in cui stanno leggendo. Possono monitorare quali parti leggi più velocemente e quali più lentamente, su quali ti soffermi e l’ultima frase che hai letto prima di abbandonare il libro senza finirlo. Se Kindle dovesse essere aggiornato con software per il riconoscimento facciale e sensori biometrici saprebbe come ogni frase influenza il battito cardiaco e la pressione sanguigna del lettore. Saprebbe cosa ci fa ridere, cosa ci rende tristi o ci fa arrabbiare. Presto i libri vi leggeranno mentre li leggete e anche se voi potete dimenticare velocemente ciò che avete letto state certi che i computer non lo faranno. Tutti questi dati avrebbero lo scopo di permettere ad Amazon di selezionare i vostri libri con precisione sconcertante, oltre che di sapere esattamente chi siete e come fare leva sulle vostre emozioni.
Se Google ci conosce meglio di noi
Saltando a conclusioni logiche, le persone potrebbero affidare agli algoritmi le decisioni più importanti della loro vita, ad esempio con chi sposarsi. Nell’Europa medievale erano i preti e i genitori a deciderlo, mentre nelle società umaniste si ascoltano i sentimenti. Nella società dataista chiederò a Google di scegliere al posto mio: “Senti, Google”, gli dirò, “John e Paul mi stanno corteggiando. Mi piacciono tutti e due, ma in modo diverso e non riesco proprio a decidermi. Considerato tutto quello che sai, cosa mi consigli?” e lui risponderà “Beh, ti conosco da quando sei nato. Ho letto tutte le tue email, ho registrato tutte le tue telefonate e conosco i tuoi film preferiti, il tuo DNA e l’intera storia biometrica del tuo cuore. Ho i dati esatti di ogni tuo appuntamento e posso mostrarti i grafici del tuo battito cardiaco, che ho tracciato secondo per secondo, la tua pressione e i livelli di zucchero nel sangue a ogni incontro con John e con Paul e, come è naturale che sia, li conosco entrambi come conosco te. Basandomi su tutte queste informazioni, sui miei superbi algoritmi e su decenni di statistiche su milioni di relazioni, ti consiglio di andare con John, con l’87% di probabilità che tu sia più soddisfatto con lui a lungo termine.
In effetti ti conosco così bene da sapere che questa risposta non ti piace. Paul è molto più attraente e visto che tu dai troppo peso all’aspetto esteriore desideravi segretamente che ti dicessi ‘Paul’. L’apparenza è importante, certo, ma non quanto credi. I tuoi algoritmi biochimici, che si sono sviluppati decine di migliaia di anni fa nella savana africana, attribuiscono alla bellezza un peso del 35% nella classificazione dei potenziali accoppiamenti, mentre i miei, che sono basati sugli studi e sulle statistiche più recenti, dicono che l’impatto dell’aspetto fisico sul successo a lungo termine delle relazioni amorose è del 14%. Quindi, anche tenendo conto della bellezza di Paul, continuo a dirti che staresti meglio con John”.
Google non sarà perfetto, non bisognerà nemmeno correggerlo in continuazione, sarà solo mediamente più bravo di me, il che non è difficile, dato che molte persone non conoscono bene se stesse e la maggior parte commette gravi errori nelle scelte più importanti.
La prospettiva dataista e il suo rimedio
La prospettiva dataista piace molto ai politici, agli imprenditori e ai consumatori perché offre tecnologie rivoluzionarie, oltre che poteri nuovi e immensi. Dopotutto, pur temendo di compromettere la loro privacy e libertà di scelta, al momento di scegliere fra la riservatezza e l’accesso a una sanità superiore la maggior parte dei consumatori metterebbe al primo posto la salute.
Per gli accademici e agli intellettuali, invece, il dataismo rappresenta la promessa di un Santo Graal scientifico che ci è sfuggito per secoli: una singola teoria che unificherebbe tutte le discipline, dalla musicologia, all’economia, alla biologia. Secondo il dataismo, la Quinta Sinfonia di Beethoven, una bolla finanziaria e il virus dell’influenza non sono altro che tre flussi di dati che possono essere analizzati attraverso gli stessi concetti e strumenti. L’idea è estremamente allettante, in quanto offre alla scienza un linguaggio comune, erige ponti sulle fratture accademiche ed esporta facilmente la ricerca al di là dei confini di settore.
Di certo, come i precedenti dogmi onnicomprensivi, anche il dataismo potrebbe basarsi su un fraintendimento della vita, in particolare non risolve famigerato “problema della coscienza”. Al momento siamo molto lontani dalla possibilità di spiegare la coscienza in termini di elaborazione dei dati. Per quale motivo miliardi di neuroni si scambiano messaggi dando origine a sentimenti soggettivi di amore, paura o rabbia? Non ne abbiamo la più pallida idea.
In ogni caso, il dataismo conquisterebbe il mondo anche se si sbagliasse. Molte ideologie hanno ottenuto consenso e potere pur presentando incongruenze concrete. Se ce l’hanno fatta il Cristianesimo e il comunismo, perché non dovrebbe farcela il dataismo? Le sue prospettive sono particolarmente buone, perché attualmente si sta diffondendo in diversi ambiti scientifici e un paradigma unificato potrebbe facilmente diventare un dogma inattaccabile.
Se tutto questo non vi piace e volete rimanere fuori dalla portata degli algoritmi, forse c’è solo un consiglio che posso darvi, un vecchio trucco: conosci te stesso. Dopotutto è un dato di fatto: finché vi conoscerete meglio di quanto non vi conoscano gli algoritmi le vostre scelte saranno ancora superiori alle loro e continuerete ad avere una certa autorità, ma se gli algoritmi sembrano sul punto di prendere il sopravvento, il motivo principale è che molti esseri umani non si conoscono per niente

che la sinistra non sappia...



Si avvicina il referendum e con esso la vittoria del No.
E con la vittoria del No, la probabile crisi del governo Renzi.
Si dimetterà non tanto a causa del voto in sé (a lui dei voti non gliene frega niente, da sempre), quanto per l'aumento dello spread, che già risale, e la pressione crescente verso un governo tecnico imposto da Bruxelles (leggi: Francoforte).
Dalla padella alla ri-brace, insomma.
Solita storia, fritta e rifritta, per noi perenni indebitati, ricattati ad arte.
Siamo pronti per l'arrivo di Draghi in persona, che scende dall'astronave per governarci finalmente in diretta ?

In chi o cosa poter confidare per (almeno tentare di) uscirne ?
Non certo in chi, centrodestro o centrosinistro, governa attualmente gli stati d'Europa.
I vari Hollande e Merkel e Rajoy (ma anche Fillon) saranno a breve spazzati via.
Non possiamo poi certo sperare in una fantomatica sinistra extra-PiDi-mentale che neppure si intuisce all'orizzonte.
E non vedo gli spazi per un ulteriore crescita dei Cinquestelle o di Podemos.
Alla fine, lo dico a malincuore e con molti patemi, dovremo affidarci alla destra estrema per provare  a liberarci del neoliberismo finanziario e di questa Unione Europea.
Vedo tutti gli effetti collaterali, chiamiamoli così.
Ma sinceramente le cose lì stanno andando e, per un vero catastrofista, non ci verranno solo mali.
Sempre che provino a fare domani quel che dicono oggi.

Entro la fine del 2017 e gli inizi del 2018 si capiranno molte cose e ne accadranno delle belle.
L'elezione di Trump è stato il primo passo della nuova fase d'escalation.
Il referendum in Italia e il ballottaggio in Austria saranno il secondo e il terzo.
E la slavina procederà ingrossandosi man mano che scenderà verso Francia e Germania.
Per non parlare dei paesi dell'Est, che si troveranno inghiottiti tra il dissolvimento dell'Unione e la nuova ascesa russa.
E che ne sarà della Brexit ?
Insomma, un bel programmino.
E noi qui, ancora a parlare di leggi elettorali e costituzione e a far cortei o concertini per il Sì o per il No, contro la violenza sessuale o per la pace nel mondo.
Ma cosa riusciremo ad inventarci ancora, pur di distrarci ed autoconsolarci un po' ?


















viuuuulentemente vostro...

per la giornata contro la violenza sessuale sulle donne riporto una foto fatta in spagna qualche giorno fa, in cui si vende e propone la liquidazione dei maschi...sarebbe una bella idea, mi pare.
il problema è che i maschi sono già in liquidazione, ora ci si dovrebbe liberari dei machi...


 io intanto faccio il macaco e ritorno alle origini, appendendomi alle liane...
 intanto mi chiedo: quali forme dare al mio pisello, per non ferire la sensibilità femminile ?
a tortiglione sottile ?
 in forma classica, dritta o smosciata ?

a selva pubica diffusa ?

 è duro aggirarsi da soli, in questa erotica giungla, piena di nuove piante sconosciute, trans, queer, trans trans e post post gay, lesbo-trash,  e compagnia cantando...
 è solo uno sberleffo, capitemi, non ne posso più...
io cambio poco, cambio molto lentamente, lo sapete...
non prendetevela...
 e per finire ecco la mia schiava che mi attende nell'harem, in una capanna di fresche frasche...

e che passa il tempo, in attesa del suo guerriero, inventandosi collages...