domenica 29 novembre 2015

culturame

Sono contrario agli stati confessionali, sono contrario ai crocifissi a scuola, all'ora di religione, alle feste religiose in ambito scolastico. Sono anticoncordatario.
Vorrei vivere nella laicità, cioè nella libertà di tutti di vivere la propria fede, anche in pubblico e in politica, ma senza per questo religiosizzare enti e istituzioni pubbliche.
Soprattutto in un mondo occidentale in cui ormai le religioni non contano quasi più nulla, neppure in privato (non si possono adorare simultaneamente Dio e il Denaro).
Detto questo, e vista invece la situazione in cui siamo di fatto da sempre, credo che non sia una buona idea eliminare le festicciole di Natale a scuola per non indispettire od emarginare i bambini e i genitori credenti in altre fedi.
Che ognuno manifesti la sua, allora, e che ogni fede abbia i suoi tempi per festeggiare durante l'anno scolastico, a turno.
E che festeggino, di volta in volta, solo quelli coinvolti per fede o per scelta di esserci,
 anche solo per stare con i loro amici o per condividere con loro una festa.

Renzi sta aumentando le spese militari e per l'ordine pubblico, ma 'per ogni euro investito nella sicurezza, ne investiremo uno in cultura!'.
Così giustifica e copre le spese militari, senza ottenere peraltro alcun risultato culturale.
Magari qualche voto tra i giovani e qualche occasione in più per l'Isis di ammazzare dei giovani ai concerti o al cinema.
E' incredibile come la parola cultura riempia magicamente le nostre bocche ogni volta che siamo in difficoltà su altri piani. o vogliamo compiere malefatte che desideriamo coprire.
E' ormai una parola distrattiva di massa.
Ma ci pensa Poletti, ministro dei lavoretti e dei lavorucci, a riportarci alla dura realtà.
'Laureatevi, velocemente, anche con voti bassi, ma laureatevi in fretta! '.
Ecco qui, il vero valore che danno alla cultura.
L'importante non è studiare, è prendere il titolo.
Per poter diventare disoccupati, laureati, il prima possibile...



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