lunedì 7 settembre 2015

commozioni cerebrali

Ci si commuove a vedere tutta quella gente arrivare alle frontiere e alle stazioni d'Europa, distrutti, abbattuti, sorridenti, speranzosi.
Ci si commuove a vedere la solidarietà e l'accoglienza di tante persone che le riceve e le soccorre.
Si sente, in certi momenti, che l'umanità non è del tutto perduta.
Che non vale solo la logica del denaro e dell'utilità.
Che c'è altro per cui vale la pena vivere.
Impossibile non farsi prendere dalla bontà e dalla generosità d'animo.

Eppure...
Tutti questi salmoni, che risalgono il fiume e cercano di andare controcorrente, lo sono veramente ?
Non collaborano anche loro al grande spettacolo dell'immigrazione ?
Non sono gli stessi che continuano a votare, a sostenere i loro governi e i loro stati, i loro sistemi produttivi, il colonialismo economico tedesco, la loro ricchezza ?
Sì, va bene, danno il superfluo, danno perchè hanno.
Sempre meglio che avere e non dare, direte voi.
Ma questa logica cosa ha a che vedere con la politica ?
Non sarebbe stato meglio allora dirsi cristiani o cattolici, farsi missionari in Africa, fare la beneficenza per i lebbrosi ?
Come dice e fa ancora il Papa: che ogni parrocchia ospiti una famiglia di rifugiati.
Ma se questa è l'unica strada, perchè fare politica ?
E' il segno che la politica non c'è più e resta soltanto l'assistenza ed il soccorso, che lo stato non c'è più e che restano solo i volontari, utilizzati gratis dallo stato ?

E poi, dopo che li prendiamo, che fine farà questa gente ?
Quando saranno lì, abbandonati nelle nostre città, dimenticati da noi e dalle tv ?
Molti saranno respinti, se non riusciranno a scappare o a diventare clandestini.
Cinicamente, possono solo sperare che anche le loro terre diventino scenari di guerra, per poter restare ed essere accolti. I soliti volenterosi stanno per fare al caso loro, e già pensano a nuovi attacchi dal cielo, contro l'Isis e per riconquistare i pozzi perduti.
Comunque, se restano sicuri lì, non saranno presi qui. Bel casino.
I tunisini o i marocchini che invidiano siriani e afghani, solo perchè potranno avere il permesso e loro no. Hanno solo fame, e non basta.
Intanto, l'Europol ha ammesso che ci sono 30000 trafficanti che vivono illegalmente di immigrati, una rete immensa che attraversa il mondo, in franchising.
Un mercato che attualmente è più redditizio di quello delle armi e della droga.
Per non parlare di quelli che ci vivono legalmente (le cooperative sociali, le ONG, più o meno in mano ai vari Buzzi o mafiosi locali).

La commozione resta, quindi, ma anche i dubbi, tanti.
Soprattutto su di noi, i buoni.


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