sabato 29 agosto 2015

il fumo e l'arrosto

Qui sotto il ficus lo smercio di erbe varie si è specializzato.
Un gruppetto familiare riceve decine e decine di ragazzi al giorno, solleva le mattonelle della piazzetta, vende la roba e si fa d'oro (o, almeno, d'argento). Le facce, quelle però sono di bronzo.
Qualche rissa tra gruppi rivali, Franco è dovuto scappare, qualche giorno fa c'è stato uno scontro a furia di testate e pugni, ma ora la situazione sembra sotto controllo.
La famiglia sta tutto il giorno qui, sotto l'albero, e riceve visite.
Io, davanti a loro, vedo tutto e -come tutti- faccio finta di niente.

Il fumo è un problema, dicono.
Ma forse lo è di più quello dei motori che ammazzano centinaia di immigrati sulle barche o sui camion.
E' una vera e propria odissea ormai, ed una sempre più evidente mattanza volontaria.
Gli USA si lamentano con l'Europa: non ci sapete fare, non state facendo la cosa giusta!
Forse possiamo seguire il loro esempio: muri di fronte ai messicani e ai sudamericani.
Se vuoi la cittadinanza, forse, devi prima andare in guerra per noi e, se resti vivo o magari fai l'eroe, magari...
Insomma, difficile dare lezioni sull'argomento.
Comunque, tutti continuano a guadagnarci dai disperati, come in pieno colonialismo.
E il fumo delle nuove camere a gas si diffonde nel cielo.
E, come allora, facciamo finta di niente.

La mia piccola vita procede, con poco fumo e niente arrosto.
Giorni di solitudine quasi assoluta, se escludiamo alcuni brevi incontri occasionali al giardinetto.
Nessun dolore, nessuna disperazione, nessun piacere, nessun cambiamento.
Nessun dorma.
Io dormo, ma è l'unica buona notizia.
Ma dormo anche da sveglio, è questa non è una buona notizia.
E poi, nonostante tutto, mi sembra che gli altri siano meno svegli di me, anche.
Insomma, una vera palla...!




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