mercoledì 10 giugno 2015

pilastri e disastri

Tre pilastri della nostra vita sociale vanno verso il disastro.

La famiglia tradizionale, che da tempo barcolla per motivi interni (divorzi, convivenze libere e variate, amanti e tradimenti, repressione sessuale, violenze e abusi..., robette da nulla, insomma!), è sottoposta oggi ad attacchi concentrici e furibondi delle sempre più potenti lobbies omosessuali, bi-trans-queer e così via...
Ne verrà un rafforzamento della cultura familiare ?
Tutti in famiglia, a fare belle famigliole, indipendentemente dall'orientamento sessuale ?
O forse l'anarcocapitalismo consumista non ha più bisogno della famiglia e prova a farla fuori ?
Il suo cavallo di Troia potrebbe proprio essere la richiesta di ammettere i matrimoni, le famiglie, i concepimenti e le adozioni fra omosessuali.
Si chiede di metter su famiglia per abbatterla ?
Astuzie della storia. Ben vengano, se si riesce a liberarsi di certe anticaglie...

Il calcio, che da tempo barcolla in mano alle pay-tv, alle moviola, alle tattiche degli allenatori scientifici, si trova ancora una volta dentro un pandemonio di scommesse, denaro, corruzione, truffe.
Le grandi macchine nazionali e internazionali che l'hanno parassitato (FIFA, UEFA, LegaCalcio...) stanno venendo fuori con le loro orrende magagne.
Verminai veri e propri, simile a Mafia Capitale, ma con effetti ancor più squilibranti per il nostro sistema 'panem et circenses'.
Il pane diminuisce per tanti, e se viene a mancare anche il calcio...!
La fiducia anche nello sport è ormai a zero.

L'euro e l'Unione Europea barcollano e vanno verso il tracollo morale e politico, ancor prima che economico.
Sempre più estranei ai loro stessi concittadini, peraltro di serie A e di serie B, ed anche C.
I greci saranno ulteriormente affamati e devastati dalla troika, Tsipras dovrà arrendersi.
E sempre più inospitali e razzisti verso gli 'extranei', quelli che stanno fuori, che non devono entrare.
Si continua a cercare di conciliare il cattosolidarismo di facciata con il nazismo strutturale del liberismo applicato. Il militarismo di fondo con l'umanitarismo retorico.
Ma è inutile tentennare: sarebbe più onesto lasciarli morire, in Libia o in mare.
Occhio non vede, cuore non duole.
Non vale più neppure questo: anche se vediamo con gli occhi, siamo ciechi, ed il dolore -se c'è- è ben celato nei nostri cuori.


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