lunedì 22 giugno 2015

cicli e ricicli

Accompagnato da Momi e dalle due care Paole mi sono appropinquato ieri alla festa-incontro che Grazia ed altri hanno organizzato a Siurgus Donigala in onore di Raimondo De-Muro e Mario Mereu, in occasione del sesto anniversario dall'evento 'Nuraxia', che si è tenuto 6 anni fa ad Orroli, anche dentro il famoso nuraghe.

Un esperienza che solo una come Grazia, nel bene e nel male, poteva organizzare.
E che ha lasciato in me ricordi belli, ma anche inquietanti.
Mi trovavo all'inizio del mio dorato calvario catastrofico personale, e quell'evento ha rappresentato la conclusione definitiva, per me, di un ciclo di vita e l'inizio di una nuova fase, che ho ben descritto su questo blog.
Non ne ero consapevole sino a ieri.
Ieri, anche grazie agli scherzi profondi dello sciamano Momi ( un quasi coetaneo, che sento quasi gemello, per molti versi, e al quale mi lega un silenzioso e distante affetto, tipico delle persone anziane e sapienti che noi siamo), all'affetto di chi c'era e rincontravo dopo tempo, al clima paesano (magari un pò folkloristico, ma sincero e accogliente) in cui mi sono immerso, all'ottimo pranzetto al ristorante La forchetta di Mandas...l'ho capito.
E, ridendo e scherzando, mi è sembrato che -in questi giorni- quella fase particolarmente critica e dolorosa stia andando a sciogliersi, se non in un benessere, almeno in una condizione più vivibile, più sopportabile, meno negativa.
Ho sentito ieri come se si chiudesse un grande cerchio (alla testa).
Saranno state le radiofrequenze di Altana (in perfetta veste da Spennacchiotto, lo scienziato pazzo) o le terapie alternative di Aresu (che guarisce le ossa nelle tombe dei giganti), o le magiche parole di Bettina (amazzone indipendentista, regina di fierezza),  ma...mi sono sentito meglio.
Non aspettatevi grandi slanci o passaggi epocali.
I motivi di disagio, inquietudine, insoddisfazione restano sempre lì, ben piantati e persistenti nell'alveo della mia e nostre vite.
Ma, intanto, ad es., ho ripreso -da qualche giorno, a scrivere.
Non un libro per allegroni, anzi. Si intitola 'Fare il morto', figuratevi...!
Ma mi viene da scrivere, da alzarmi dal letto o dal divano, e farlo con piacere.

Insomma, qualche piccolo passo verso una, almeno parziale, guarigione.
Anche la mononucleosi mi ha lasciato, ed il corpo respira meglio.
L'estate, il sole, la luce di questa stagione fanno il resto.
Ho anche recuperato la bici. Anzi, il bi-ciclo...
Sto normalmente male o bene, non so.
Ma non mi lamento...
Chiuso un ciclo, provo a riciclarmi.
Guardo il mondo, e continuo a vedere un cassonetto miserabile.
Ma qualcosa si potrà pur salvare, no ?
Vediamo se si riesce a farne ancora qualcosa di queste carcasse...

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