sabato 24 maggio 2014

angkora vivo...

cari e care,
che da tempo attendete qualche mio post da qui, volevo rassicurarvi che sono vivo e vegeto, reduce da due giorni di templi angkoriani, tra tuk tuk e lunghissime scarpinate sotto il sole o nella giungla...
Un viaggio lungo, iniziato un mese fa in Romania, volge al termine.
Ancora qualche giorno qui in Kampuchea-Cambogia, e poi si torna...

Volevo anche dirvi, per chi non lo sapesse ancora, che mio padre qualche giorno fa ha finalmente smesso di soffrire, esalando il suo ultimo respiro.
Il destino della mia vita: non essere mai presente al morire di qualcuno della mia famiglia.
Famiglia di cui, in senso stretto, resto ora unico membro in vita.
E credo anche ultimo.

Non riesco a scrivere di meglio e oltre.
Troppo caldo e troppe poche energie.
Appena posso, dopo il rientro, vi mando il solito diarietto di viaggio.
Promesso.
Sibaidi, come direbbero i laotiani (un popolo davvero bello, tranquillo e dolce).



mercoledì 7 maggio 2014

mare dragosta

Treno Timisoara-Sibiu.
Intorno a me, ora, contadini, pastori con le pecore, orti. Tutto molto semplice.
Eppure la modernita avanza anche qui, soprattutto tra i giovani, imitatori totali dei paesi ricchi d`occidente.
Ieri sera giro serale al Complexul Studentesc, campus universitario.
Palazzi d`epoca sovietica, ormai assediati da pub, fast food, sale da poker.
Altra vita, altra storia. Da una dittatura a un` altra.
Passato per Arad, proprio ora. Tabula rasa elettrificata.

Entrano 4 ragazze canadesi, volontarie cristiane, grasse e annoiate.
Non fanno altro che mangiare cibo spazzatura e dolci fritti.
Non parlano tra loro, e puliscono con le salviette tutto quello che trovano. La nera chiude il coperchio della pattumiera con il gomito.
Una mi tocca, senza preavviso, e mi indica un insetto sul vetro, con faccia allarmata e schifata.
Mi dice di ammazzarlo, le dico che non mi sembra pericoloso.
La nera legge la Bibbia, un`altra Agostino.
Scopro che il treno stava viaggiando con una porta aperta.
La scritta SPALARE WC e` tradotta con RISCIACQUONE.

Fermi da mezzora in una stazione sovietica, Simeria.
E` da allra che non costruiscono e riparano nulla, sembra. Le pensiline, gli scalini, i  ponti in severo cemento scorticato, che lasciano ormai al sole la loro anima armata.
Inizio a leggere, per la prima volta, la Recherche.
Mi prende, e` il momento giusto, qui in treno ora, e per la mia vita.
Il viaggio e` a meta`, la vita gia` oltre.

L`anziana signora, ha la schiena rotta, ma il braccio forte, tedesco, sassone.
A Sibiu, mi convince a stare nel suo ostello, che non e` quello prenotato.
Assomiglia a mia nonna Vittoria.
Ha due sole camerette, che dovevano essere prima casa sua, ora lei vive fuori, sul cortile.
Di notte, una camera a testa, io e una timida ragazza rumena.

La cosa piu` bella di Sibiu, che e` un gioiello, sono gli abbaini dei tetti, che ti guardano come grandi occhi con le palpebre semichiuse, da ogni dove. Sembra di stare tra Praga e Vienna, e cosi` e` in fondo...

Brasov, panorama dal monte Tampa.

Giornata tersa,vedo i Fagaras a ovest e il Mara Mures a nord.
La funicolare con cui sono salito e` stata costruita a Milano negli anni 60, da certi Ceretti e Tanfani, che collaboravano con i comunisti, si vede.
Sono a fianco della mega scritta BRASOV che campeggia sulla citta`, tra breznev e hollywood.
Grandeur sovietica; le colonie interne le consolavano cosi`...

Anche qui, aria di elezioni europee, le prime per i rumeni.
I manifesti dei candidati sono come al solito orribili: quelli del PSD mostrano il volto stupido e inquietante di Victor Ponta (attuale premier) che sembra Renzi con gli occhiali, e del suo vice Popa, che assomiglia a qualcosa tra Alfano e Putin.

Riparto in treno anche da Brasov, dunque.
Questi giorni `mordi e fuggi` alla fine mi piacciono.
Sarebbe bello (ed e` stato bello) fare cosi` anche con le donne; incontrarle per scelta o per caso, vivere intensamente il momento, andare via presto.
La differenza e` (era) che anche loro possono venire ad incontrarti, e a rincontrarti, mentre le citta` -salvo che nei ricordi, non lo fanno...
Treno lento e silenzioso, che attraversa il verde transilvanico.
Leggo Proust e ne colgo la bellezza. Mangiucchio arachidi salate, succo di pesca, provola affumicata e tuc.
Potrei essere felice, e mi sento bene.
Ma poi guardo la mia faccia sul vetro, e mi spavento quasi per quanto e` triste, vecchia e stanca.
Ieri, due soprani al piccolo Museo Muserirul hanno cantato un bellissimo Stabat Mater di Pergolesi.

A Sigishoara, pranzo nella casa di Vlad Tepes, ispiratore primo del personaggio di Dracula.
In confronto al primo, il povero vampiro appare un pivellino.
Un giorno Vlad inizio` a farsi chiamare l`Impalatore; fece passare su per il culo sino alla spalla una lancia, senza leder gli organi vitali, e condannando decine di migliaia di turchi ad una morte lentissima.
Qui mi e` venuto da comprare dei gadget draculeschi, ieri a Bran mi e` venuto da scappare...
Ottimo pranzetto, con ciorba de fasole in pita (dentro una forma di pane) e mamaliga (polenta).
Siamo ancora in Sassonia, di fatto.
A un certo punto, dopo tante belle giornate, inizia a tuonare, piovere e grandinare di brutto.

Fra tutti questi tedeschi, ungheresi, slavi, russi, serbi, moldavi... dove stanno i rumeni ?
Passo ora per Copsa Mica (Mica vuol dire piccola, Mare vuol dire grande).
Fra poco finira` la solitudine, rivedro` Francesco e Lumi, ed altri amici, a Turda.
Mi costruisco una sposa con la sopresa dell`ovetto Kinder, cosi` anche io avro` qualcuno da sposare.

Cluj mi sembra una bella citta`, molto viva e culturalmente sofisticata.
Ieri ho visto il Don Giovanni al Teatro Magiaro, in ungherese !
Il matrimonio e` stato un misto surreale, tra Kusturica e Ceausescu, con tanto di animatore-cerimoniere-dittatore, pope farneticanti, zie folli, bevitori di rango, e continui balli forsennati, che alternavano folklore rumeno a Celentano e Laura Pausini. Roba non per me.
Francesco e Lumi inghiottiti dal tritacarne rituale.
Meno male che, al di la` di tutto, si amano. Mare Dragosta, Grande Amore.

Domani torno per qualche ora in Italia, e poi il 9 mattina verso Laos e Cambogia.
Mi sembrera` di essere un canguro, a furia di salti.
Un caro abbraccio taraneascu, dal vostro maestrul