mercoledì 1 ottobre 2014

gita a roma e ritorno, e ripartenza...


I rivoluzionari, gli artisti, i veggenti, si accontentano di essere oggettivi, niente altro che oggettivi: sanno che il desiderio stringe la vita con una potenza produttrice, e che la riproduce in modo tanto più intenso quanto meno bisogni ha. E tanto peggio per chi crede che è facile a dirsi, o che è un'idea nei libri. 
Dalle poche letture fatte, avevo tratto la conclusione che gli uomini che maggiormente s'immergevano nella vita, che la modellavano, che erano la vita stessa, mangiavano poco, dormivano poco, non possedevano che pochi beni, se ne avevano. Alimentavano poche illusioni in materia di dovere, di procreazione, ai fini di perpetuare la famiglia o di difendere lo Stato...
Il mondo dei fantasmi è quello che non abbiamo finito di conquistare. E' un mondo del passato, non dell'avvenire. Andare avanti aggrappandosi al passato, è trascinarsi dietro le palle del forzato. 
(Deleuze-Guattari, L'Anti-Edipo)
 
Questo brano me l'ha dedicato Alessandro, un giovane medico che crede ancora nella salute pubblica, insieme ad altri baldi ragazzi e ragazze che ho avuto la sorte di incontrare ad un corso tra Marche e Umbria, in una antica villa di campagna (luogo ideale per un training).
 
Il corso (in cui si sono ancora palesati tutto il mio valore e tutta la mia stanchezza) si è inframmezzato ad una gita a Roma, in cui -come qualche mese fa a Milano- mi sono potuto finalmente dedicare a vedere delle belle cose (spesso nascoste) di questa metropoli decadente, viva e perduta.
Preziosa è stata la presenza di Cristina, Alberto, Daniela, Leonardo, che mi hanno accompagnato alla scoperta di luoghi semi-segreti e bellissimi, case romane sepolte dai secoli, cripte e labirinti sotterranei, in cui Escher si sarebbe dilettato (ho visto anche la mostra su di lui al Chiostro del Bramante), ho finalmente letto la Colonna Traiana, ho visitato la straordinaria Ostia antica, l'Opus sectile al Museo dell'Alto Medioevo, una parte del Museo etnografico Pigorini, qualche giro all'EUR, e a Colli Aniene, un quartere costruito dal PCI di allora.
Belle giornate di sole, con qualche acquazzone monsonico.
Sono stato bene, mi sono riposato, mi sono sentito accolto.
 
Qualche giorno a casa, ora.
Al giardinetto, oggi, è accaduto il prevedibile e irreparabile: il gran cespuglio e giaciglio di Franco è stato bruciato nella notte. Lui si è avviciinato a me, intrattabile e urlante.
Aveva anche dei punti sullo zigomo e un occhio pesto.
L'aria è cambiata, non controlla più il posto come credeva.
Chissà cosa farà ora. Io non sapevo cosa dirgli.
Non vorrei che anche questo angolo di quiete sparisse per me.
 
Domani riparto, per le isolette croate davanti a Dubrovnik, per una settimana.
Inutile stare qui, ad ascoltare le fregnacce di Renzie e dei suoi sedicenti avversari politici.
O a vedere tg insieme sempre più allarmanti ed anestetici.
Bugie, tutte bugie, soltanto questo...




Nessun commento:

Posta un commento