mercoledì 23 aprile 2014

addio

Giorni di silenzio, fuori e dentro di me.
Sinceramente, c'è poco da dire, dovrei ripetermi e preferisco non farlo, e tacere.
Giorni di vacanza, al sole e al vento.
Prosegue la vita solitaria, inframmezzata da qualche film e da brevi gitarelle in luoghi -seppur sardi- ancora sconosciuti.
Tra qualche giorno, inizierò un lungo viaggio verso Transilvania, e poi Laos e poi Cambogia.
Sarò fuori da venerdì, per quasi tutto maggio.
C'è un proverbio che dice: I vietnamiti piantano il grano, i cambogiani lo guardano crescere, i laotiani l'ascoltano.
Partiamo dal Laos, quindi, per iniziare ad esplorare l'Estremo Oriente!
Cosa può esserci di meglio ?

Poco fa a tavola, due tipi discutevano apertamente di calcoli su come fregare lo Stato e le tasse.
Il concetto di fondo era: lo Stato comunque ci frega sempre, e fa solo i cazzi suoi.
Quindi, facciamolo anche noi, in succo.
In altri tempi, mi sarei indignato.
Ora ascolto, da un altro tavolo, rassegnato e quasi giustificandoli.
C'è un grado di livore, rabbia, frustrazione, senso di ingiustizia nel nostro paese da far paura.
E dove va a finire ?
Non in lotte sociali e collettive, ma nel prosieguo del magna magna personale e familiare o di gruppo, ognuno per quel che può e per quanto può.
Ora, per dare il bonus di 80 euro, si tolgono anche altri 30 milioni all'anno all'Università, che vorrà dire ancora soldi in meno per nuovi assunti, dottorati, borse di studio, manutenzione ordinaria, etc.
Inizialmente avevano parlato di soldi in meno per i professori ordinari, il che sarebbe stata cosa buona e giusta.
E invece no, si tolgono linearmente, cioè a tutti, cioè ai più poveri.

Ogni volta che sto per partire, mi sento stanco e e avrei quasi voglia di restare a casa.
Poi parto, e non vorrei mai più tornare in questi luoghi senza senso in cui viviamo.
Insomma, sono leggermente confuso.
Comunque, addio.


 

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