domenica 23 marzo 2014

uomo difficile

Helene: Se c'è qualcosa al mondo che deve farci orrore, ecco cos'è: che ci sia qualcosa come la conversazione; parole che appiattiscono ogni realtà e la acquietano con le chiacchiere...
Altenwyl: Ai miei occhi la conversazione è ciò che ora nessuno conosce: non parlare con enfasi di se stessi, ma fornire all'altro lo spunto...Oggigiorno però nessuno, pardon per la sgarbatezza, ha l'intelligenza di tener la bocca chiusa...
Edine: Io dico:quando faccio conversazione voglio essere portata altrove. Voglio uscire dalla banalità. Voglio essere trasportata da qualche parte!
Hans Karl: Tutte queste cose sono difficili: i trucchi dei giocolieri e degli equilibristi e tutto...per tutto questo ci vuole una volontà magnificamente tesa e senz'altro dell'ingegno. Più ingegno credo che nella maggior parte delle conversazioni...

Hans Karl: Dovrei alzarmi e tenere un discorso, sulla riunificazione dei popoli e la convivenza delle nazioni...io, un uomo che di un'unica cosa al mondo è persuaso: che è impossibile aprire la bocca senza causare le più terribili confusioni!
Ma preferisco rinunciare al mio seggio ereditario e rintanarmi per tutta la vita in un rifugio da gufi. Dovrei riempirmi la bocca di un profluvio di parole, delle quali ognuna mi sembra quasi indecente!
Hechingen: E' un'espressione un pò forte.
Hans Karl: (molto violentemente, senza alzare troppo la voce). Ma tutto ciò che si dice è indecente. Il semplice fatto che si dica qualcosa è indecente. E quando lo si prende sul serio, mio caro Ado, ma le persone non prendono nulla al mondo sul serio, c'è addirittura una cera impudenza ne lfatto che osi vivere certe cose! Per esperire certe cose e non trovarsi indecenti occorre un così folle amore per se stessi e un tale gradi di cecità che da persone adulte si può forse conservare nell'angolo più intimo di sè, ma non confessarlo...! (Guarda verso destra). 
E' andato via. (Vuole andarsene).

(Hugo von Hofmannsthal, Uomo difficile, 1922)

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