martedì 28 gennaio 2014

la giornata dei senza memoria

Anche ieri si è celebrata la Giornata della memoria.
Come ha già ricordato Todorov, le celebrazioni servono a celebrare, non a ricordare.
E servono a dimenticare, a rimuovere il passato, a falsificarlo, a manipolarlo.
E servono a dimenticare il presente: le violenze e i fascismi di oggi, perpetuati dagli stessi che oggi celebrano gli stermini di ieri.
Ogni regime celebra sempre quel che è già stato condonato, e dimentica quel che fa al presente.

Anche Scaiola aveva perso la memoria, ma (secondo i giudici di primo grado) senza dolo.
Veramente non sapeva, e non aveva capito, che Anemone aveva versato più di 1 milione di euro per la sua casa al Colosseo. Ed anche su Anemone è sceso già l'oblio della prescrizione. Tutto torna.
Altro che Giornata della Memoria, qui siamo alla solita Giornata dei Paradossi e dei Senza Memoria...

Così come appaiono smemorati gli elettori di destra e di sinistra, che -a vedere i sondaggi- continueranno imperterriti a votare i loro bugiardi beniamini, novelli bugiardini.
Proseguo a stupirmi della loro capacità di rimozione e di perdono, ma certo sono io che sbaglio.
Eppure è stata proprio l'indifferenza a generare la possibilità dei lager, così come oggi è l'indifferenza a generare la guerra, la democratura, il terrore in cui siamo immersi.

In un paese in cui le diseguaglianze sociali sono sempre più stridenti e tutto va a rotoli, si continua a tentare di farci credere che i modelli elettorali siano la soluzione per giungere ad un equilibrio politico-sociale.
O a una democrazia reale.
Ma possibile che, anche dopo averle provate tutte, non ci si renda conto che le oligarchie al potere se ne fregano ormai della democrazia e che contano solo sul potere del denaro e sulla guerra ?
Il modello americano non è altro che questo, in fondo (al di là della retorica liberale).
Ma si finge di non avere memoria degli ultimi due decenni, dalla prima guerra del Golfo, al tracollo finanziario, dall'11 settembre all'Afghanistan e dintorni, a Guantanamo e Abu Ghraib, etc etc.
Il nuovo sterminio è molto chiaro, da tempo.
Anche per chi non ha memoria.
Anche per chi pensa, come noi, che toccherà sempre ad altri.
No, ora tocca anche noi, tocca anche a noi.

Penso che la supersocietà globale che si sta creando non abbia bisogno delle aree marginali. Il resto del mondo verrà emarginato. Noi siamo dei consumatori di energia vitale e quindi quei miliardi che si contenderanno l'energia saranno non solo inutili, ma anche dannosi per la società del futuro. Tanta forza lavoro non sarà necessaria e, in quanto consumatori, saranno troppo poveri per essere interessanti. Questo grande 'resto del mondo' sarà lasciato al suo destino e se i ricchi vorranno continuare a consumare quel che consumano adesso, il resto del mondo dovrà rassegnarsi a consumare molto meno, cioè a vegetare e a morire.
(Giulietto Chiesa,La guerra come menzogna, Nottetempo, 2003)



  

1 commento:

  1. Spesso ripeto sottovoce
    che si deve vivere di ricordi solo
    quando mi sono rimasti pochi giorni.
    Quello che è passato
    è come se non ci fosse mai stato.
    Il passato è un laccio che
    stringe la gola alla mia mente
    e toglie energie per affrontare il mio presente.
    Il passato è solo fumo
    di chi non ha vissuto.
    Quello che ho già visto
    non conta più niente.
    Il passato ed il futuro
    non sono realtà ma solo effimere illusioni.
    Devo liberarmi del tempo
    e vivere il presente giacché non esiste altro tempo
    che questo meraviglioso istante.

    (Alda Merini)

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