martedì 21 gennaio 2014

catastrofiche sorprese

Sono convinta che se solo una volta ogni tanto (proprio solo una volta ogni tanto) avessi sentito qualche garbato accenno, anche solo casuale, al fatto che la conoscenza dovrebbe condurre alla saggezza e che se non conduce alla saggezza è solo una disgustosa perdita di tempo, non mi sarei sentita così giù di morale! Ma mai una volta che lo facciano!
All'Università non ti accennano mai, nemmeno una volta, che la saggezza dovrebbe essere la meta della conoscenza. Quasi nemmeno la nominano, la saggezza.
Vuoi sapere una cosa buffa? Vuoi sapere una cosa proprio buffa? In quasi quattro anni di Università (è la verità sacrosanta!), in quasi quattro anni di Università, mi ricordo di aver sentito l'espressione 'uomo saggio' una volta sola, a dottrine politiche, quand'ero matricola!...
Non dico che succeda così a tutti, ma mi sento tanto sconvolta quando ci penso che mi vien voglia di morire...
(J.D. Salinger, Franny e Zooey, 1955)

Qualche giorno fa sono rimasto davvero sorpreso dalla qualità e dalla varietà di idee ed esperimenti che gli studenti mi hanno portato all'esame.
Un gruppo che sembrava poco creativo e intraprendente si è rivelato incredibilmente capace di creare, inventare, mettersi in gioco, provare a fare cose nuove, rischiare qualcosa.
C'è chi si è finto cieco per un giorno ed ha girato per il suo paese con una benda, per vedere cosa sdi provava e come ti vedevano gli altri.
C'è chi ha intervistato a lungo una cieca vera.
C'è chi ha giocato con bambini di vari paesi e famiglie, riunendoli nel cortile della zia.
C'è chi ha torturato vari adolescenti e giovani a Monte Claro per fargli domande sulle catastrofi che avevano vissuto o che temevano per loro.
C'è che ha reinventato giochi di ruolo con le carte, o un cadavre exquisse ben scritto e colorato a due.
Insomma, tante cose belle e varie e intelligenti e divertenti...

Quando si lascia spazio ai giovani, quando li si motiva con il lavoro e la passione, quando ci si mette in gioco con loro, qualcosa accade...
Un attimo di respiro in questo enorme grigiore.
Un attimo di saggezza condivisa in questo freezer per atomi senza contatto.

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