sabato 16 novembre 2013

spaccature (di palle)

Repubblica asociale italiana.
A vedere Berlu in tv sembrava di vedere Mussolini dopo la liberazione al Gran Sasso.
Un mezzo morto, insomma, con i suoi seguaci intorno, ma un uomo finito.
L'unica differenza tra i due era nella quantità di cerone.
A un certo punto è arrivato anche il medico a fargli bere un sympatol.
Arrancava come Berlinguer a Padova nell''84.
Ma quelli che ha intorno hanno troppo bisogno di lui: lo imbalsameranno e fingeranno che sia vivo, anche da mummia.

Spaccature.
Bisogna dirlo, purtroppo: l'unica spaccatura vera continuerà ad essere solo quella dei nostri coglioni.
Tutti si dividono, infatti, per proseguire a stare insieme.
La famiglia prolifera, si scinde per moltiplicarsi ed inquinare ancor più.
Si fanno la guerra per bande, ma non c'è vero conflitto, solo speciazione virale.
Tutti i partiti sono isterici e scissi (non solo il PdL, ma anche il PD, la Lega, Scelta Civica e, per molti versi, anche i grillini), ma -da buoni professionisti e camaleonti- cercheranno di rappattumarsi sempre e comunque, alle spalle e alla faccia nostra.

Cosa è vivo e cosa è morto.
I sindacati sembrano vivi perchè chiamano allo sciopero generale, ma sono morti da tempo. Che senso ha scioperare in un paese senza lavoro, con  milioni di disoccupati e sottoccupati, e chiedendo ancora ammortizzatori sociali (quest'anno stiamo già per raggiungere un miliardo di ore di cassa integrazione) ?
Il PD sembra avere un rigurgito vitale sulla Cancellieri, ma barcolla come un pugile suonato su tutto e le primarie gli daranno il colpo finale.
Berlu fonda una nuova Forza Italia ed Alfano il Nuovo Centrodestra, ma l'unica cosa nuova sembra solo una nuova Democrazia Cristiana, cioè il solito sogno del Grande Centro.
Anche se ormai anche loro dovrebbero aver capito che l'unico modo per far andare al governo il Centro in Italia è non chiamarlo così: meglio chiamarlo Forza Italia o Partito Democratico.






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