mercoledì 16 ottobre 2013

bonaventura

Reduce da due mattinate a Verbania, con due seconde liceo al  Classico-Scientifico 'Bonaventura Cavalieri', (un meno noto seguace di Galileo...).
Scuola aperta, insegnanti coinvolti abbastanza motivati sul progetto (ma stanchissimi, oberati di lavoro e di burocrazia, frustrati e soli come non mai...), che lottano per tenere un numero di alunni sufficiente, anche a costo di smembrare classi e di ricompattarle per risparmiare, etc etc...
La solita scuola italiana, che fa le nozze coi fichi secchi.
E in tutto questo, noi che andiamo a lavorarci su cambiamento climatico e catastrofi.

Adolescenti in catastrofe, appunto.
Ragazze silenziose, visi attenti e compunti, delicatezza e silenzi.
Ragazzi chiassosi, tra il balente e l'acnoide.
Qualunque gioco per loro si trasforma in informe pogata, urto e spinta, contatto improprio.
Ora d'aria per giovani anime carcerate.

Segnali potenti: individualismo sfrenato (frasi tipo: salvare prima me, poi -forse, se c'è tempo- gli altri, tanto io sarò morto, se mi eliminano dal gioco che cosa me ne importa di stare lì a guardarlo...); sottovalutazione-rimozione (tanto toccherà ad altri, cosa vuoi che siano 40 cm di sollevamento del mare, sino a due gradi di calore in più non ci cambia nulla...); competizione tutti contro tutti (siamo come le gazzelle che si svegliano e corrono perchè c'è il leone che le mangia...).
Insomma, i modelli saranno sbagliati, ma funzionano.
I nostri, magari sono giusti, ma non funzionano proprio e vengono scambiati per moralismo, retorica, ipocrisia. Spesso, a ragione, visto il modo in cui di fatto viviamo.

In parallelo, e ben intrecciata, visione del primo episodio di Hunger Games.
La trilogia libresca ha fatto strage di ragazzi.
Non male, se ben incorniciato (cosa che non mi pare che avvenga).
Provate a vederlo.

Bonaventura a voi




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