giovedì 11 luglio 2013

globalizzazione dell'indifferenza

Solo colui che riesce a mantenere la propria libertà rispetto a tutto e a tutti, conserva e moltiplica la libertà sulla terra. (Montaigne)
Andiamo incontro al tempo, come esso ci cerca (Shakespeare)


E' chiaro: tutti gli orrori che pochi mesi dopo erano fatti reali, apparivano un mese dopo la salita al potere di Hitler, ed anche a persone di ampie vedute, eventualità inconcepibili.
Il nazismo, con la tecnica di inganno senza scrupoli, si guardò sempre dal proclamare l'intero radicalismo delle sue mete prima di avervi allenato il mondo.
Questo era il suo prudente metodo: una piccola dose seguita da una piccola pausa, poi un'altra dose.
Una pillola ed un momento d'attesa, per vedere se non era troppo forte, se la coscienza mondiale tollerava quel dosaggio.
Ma poichè la coscienza europea -a danno e vergogna della nostra civiltà- ostentava con grande zelo la propria indifferenza, sinchè quelle violenze avvenivano 'oltre confine', le dosi si fecero sempre più forti, e alla fine ne fu rovinata l'Europa intera.
Hitler non  ha attuato nulla di più geniale di questa sua tattica dei lenti assaggi...Anche l'azione già da tempo preparata per annientare in Germania ogni libera parola ed ogni libro indipendente procedette secondo questo metodo.
Non fu promulgata una legge -questo non venne che due anni più tardi- con cui si vietassero senz'altro i nostri libri; si cominciò con modesti assaggi, per vedere fin dove si potesse giungere...

+++++++++++

I miei amici furono stupiti di vedermi tornare così presto e all'improvviso.
Ma quando io allusi alle mie preoccupazioni mi derisero chiamandomi 'il solito Geremia'...
Avevo troppo studiato e troppo scritto la storia per non sapere che la grande massa è sempre pronta a rotolare verso la parte ove al momento sta il peso del potere...
Ma tutti quelli con cui parlai a Vienna erano sinceramente fiduciosi: si invitavano l'un l'altro a serate in marsina e in smoking (non presagendo che avrebbero presto indossato l'abito da forzato dei campi di concentramento), affollavano i negozi per comprar doni di Natale per le loro belle case (non presagendo che pochi mesi dopo sarebbero state saccheggiate).
Questa incorreggibile spensieratezza viennese che avevo un tempo tanto amata, che il poeta nazionale Anzengruber ha riassunto una volta nel breve assioma  'Non ti può capitar nulla', mi riuscì per la prima volta dolorosa.
Ma forse tutti quegli amici di Vienna erano in ultima analisi più saggi d me, perchè essi soffersero soltanto quando la sventura veramente accadde, mentre io l'avevo già provata nella fantasia e la rivivevo una seconda volta nella realtà.
Comunque, io non li capivo più e non riuscivo più a farmi capire.
Dopo due giorni avevo rinunciato a metter in guardia qualcuno.
Perchè conturbare gente che non voleva essere turbata ?

(S. Zweig, Il mondo di ieri, 1942)

1 commento:

  1. ...una particolare tristezza, una di quelle forme di tristezza che, in un frammento di secondo, consente di lacerare la membrana che ci separa di frequente dalla verità su noi stessi o sugli altri e ci costringe a posare sul piccolo mondo che ci circonda un occhio impietoso. (sigle, invecchiando gli uomini piangono, p.73)

    RispondiElimina