lunedì 19 novembre 2012

moderati rivoluzionari e rivoluzionari moderati

Nella catastrofe dei nomi, delle parole, delle organizzazioni politiche, dei valori, ma anche -e forse più semplicemente- nella crisi dei partiti politici, il trasformismo italico trova sempre nuova linfa.
Non ci bastavano i rivoluzionari moderati, i socialdemocratici d'antan alla Bersani o gli obamiani di provincia alla Renzi (il rottamatore che piace tanto a tutti, anche ai rottamandi).
Ora abbiamo anche -come sempre è accaduto quando c'è bisogno di riportare all'ordine il casino facendo ancora più casino...- i moderati rivoluzionari.
Samorì, miliardario PdL, ha creato un movimento che si chiama 'Moderati italiani in rivoluzione' (mirabolante, direi).
Montezemolo, Riccardi e (udite udite) Pezzotta si atteggiano a nuovi alfieri del cambiamento profondo e radicale del paese (ma dov'erano prima ? e la rivoluzione la faranno appoggiando il Monti bis !).
Della Repubblica delle banane avevamo già tutto: il caos politico, un'economia a rotoli, la criminalità organizzata al potere. Ora abbiamo anche degli aspiranti PRI (il Partito Rivoluzionario Istituzionale, quello che ha governato e malversato il Messico per decine di anni...).
E tutto questo per abbindolare gli astensionisti e gli incerti, gli scazzati di ogni polo.
Oppure per accerchiare e svuotare il pericolo Grillo.
Ma si può...!

E quanti ci cascheranno ?
D'altronde la Chiesa non ha già turlupinato i poveri e gli sfigati di tutto il  mondo con lo stesso motivetto, nei secoli dei secoli ?
Il Gesù che scaccia i mercanti e perdona le prostitute, che vive in povertà e condanna Mammona non è lo stessa icona opportunista che campeggia fianco a fianco a sfarzi e lussi del Vaticano ?
Chi ha soldi e faccia tosta può far di tutto e darsi voce, anche senza idee, coerenza o merito alcuno.

E intanto si inventano ancora una volta, dopo Carlo Giuliani, che pallottole e lacrimogeni rimbalzano di qua e di là prima di colpire...
E intanto se un manifestante va ad una manifestazione col casco si sta travisando il volto ma un poliziotto col casco può proseguire a colpire impunemente e senza poter essere riconosciuto.
E intanto la parola 'giovani' compare 20 volte nell'autoincensamento del Governo per il suo compleanno ma i giovani continuano ad essere esclusi, espulsi, rifiutati, picchiati, disoccupati.
E' il grande imbroglio che prosegue e si rafforza.
Un gioco in cui si bara e si trucca, per mestiere, per dovere, per necessità.
Tutti lo sanno e in troppi ancora collaborano (come dimostrano anche le tanto decantate Primarie).
Fottetevi, non mi avrete.







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