lunedì 8 ottobre 2012

ti sei perso qualcosa ?

Un assonnato business-man, si sveglia alle 6.14, si lava con attenzione la faccia e i denti, beve del succo d'arancia in piedi, si veste di tutto punto e, con la sua borsa da funzionario, scende per le scale, in una casa pulita e asettica. Nota che un quadro è un pò storto e immediatamente lo raddrizza.
Apre la porta e si trova circondato da elicotteri e tanks, in un quartiere squarciato dalle bombe, in guerra.
'Ti sei perso qualcosa ?' , conclude lo spot.

Sì, ci stiamo perdendo qualcosa.
Ad esempio quel che sta accadendo in Siria ogni giorno.
Che non è dissimile da quel che è accaduto in Libia un anno fa e da quel che accadrà anche nelle nostre metropoli tra qualche tempo: la guerra civile in casa.
Quando un governo arriva a bombardare indiscriminatamente i palazzi dei propri cittadini  'per stanare i terroristi', si realizza compiutamente l'ideale della 'guerra preventiva' e si rivela pienamente la matrice profonda dell'esistenza degli Stati stessi: difendere se stessi anche a discapito dei propri cittadini.
D'altra parte, come si dice, anche Monti & C. non stanno ammazzando gli italiani per salvare l'Italia ?
Per ora utilizzando soltanto l'economia e la finanza, attraverso una forma più evoluta di guerra, che non usa più le bombe ma i bonds.
Comunque, credo che -a un certo punto- non basterà più e anche qui si passerà di nuovo ai bombardamenti veri, e alla guerra in strada, casa per casa, o dal cielo.

Forse vi siete persi anche il nuovo passo avanti del marketing giovanile: molti studenti anglosassoni stanno pagando i loro studi dipingendosi la faccia con i loghi delle aziende e mostrandosi in giro come se fossero degli spot viventi. Pare che siano pagati bene e che le industrie siano soddisfatte.
Già trovavo tristi gli uomini-sandwich, ma questa nuova trovata è davvero sconfortante.
La guerra per la conquista dei corpi e delle anime è già in corso da tempo, ed è stata già vinta.
La devastazione è evidente, ed è grande: nelle giovani e giovanissime generazioni, irrecuperabile.
Niente mi fa più paura e malinconia oggi di un ragazzino calzato e vestito.
E penso al suo futuro, al nulla che lo aspetta, alla disperazione nella quale si troverà a breve, senza capire niente.


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