martedì 20 marzo 2012

nessun dorma

La situazione, silenziosamente, continua a precipitare, mentre noi proseguiamo a dormicchiare.
L'unica cosa che migliora è lo spread (importante, no ?).
Pare che a Monti vada bene così, e anche a tutti noi.
Nel frattempo:
- ogni giorno ci svegliamo e andiamo a letto con 32.300 euro di debito pubblico a testa, creato dalle nostre spese pazze, dalla corruzione e dalle tangenti, dagli sprechi istituzionali e non.
Il debito continua ad aumentare, mese per mese, 60 miliardi in più nell'ultimo anno solare.
Malgrado i sedicenti risparmi e i tagli da macello.

- la Fornero dice a Marchionne che, in sintesi, 'non può fare i cazzi suoi, fregandosene dell'Italia, dopo tutto quello che ha ricevuto...!'.
Ma perchè, lei e il suo governo, cosa stanno per fare sul mercato del lavoro e cosa hanno già fatto sulle pensioni ? Esattamente lo stesso.
Dopo tutto quello che lo stato ha ricevuto dai lavoratori, in termini di produzione e tasse, ora li frega e tradisce, in nome della salvezza del paese...

- riprende ad emergere la corruzione endemica dei sistemi istituzionali, a tutti i livelli.
Dai sindaci ai ministri, dalle Regioni alle circoscrizioni, dalla sinistra alla destra.
Ti passa anche la voglia di parlarne: il gioco è tra quelli che vengono scoperti e quelli che non lo sono stati ancora. Gli incorrotti sono un'eccezione ingenua, il sistema è troppo potente, corrompe continuamente e, potremo dire, per statuto.

Mi viene da parlare e scrivere poco.
E' tutto così triste, squallido, senza speranza e ripetitivo!
Viene solo da dire: buon sonnellino a tutti!

1 commento:

  1. Senza intenti nostalgici, o miti bucolici:

    Nell'anno '99 di nostra vita
    io, Francesco Guccini, eterno studente
    perché la materia di studio sarebbe infinita
    e soprattutto perché so di non sapere niente,
    io, chierico vagante, bandito di strada,
    io, non artista, solo piccolo baccelliere,
    perché, per colpa d'altri, vada come vada,
    a volte mi vergogno di fare il mio mestiere,

    io dico addio a tutte le vostre cazzate infinite,
    riflettori e paillettes delle televisioni,
    alle urla scomposte di politicanti professionisti,
    a quelle vostre glorie vuote da coglioni...

    E dico addio al mondo inventato del villaggio globale,
    alle diete per mantenersi in forma smagliante
    a chi parla sempre di un futuro trionfale
    e ad ogni impresa di questo secolo trionfante,
    alle magie di moda delle religioni orientali
    che da noi nascondono soltanto vuoti di pensiero,
    ai personaggi cicaleggianti dei talk-show
    che squittiscono ad ogni ora un nuovo "vero"
    alle futilità pettegole sui calciatori miliardari,
    alle loro modelle senza umanità
    alle sempiterne belle in gara sui calendari,
    a chi dimentica o ignora l'umiltà...

    Io, figlio d'una casalinga e di un impiegato,
    cresciuto fra i saggi ignoranti di montagna
    che sapevano Dante a memoria e improvvisavano di poesia,
    io, tirato su a castagne ed ad erba spagna,
    io, sempre un momento fa campagnolo inurbato,
    due soldi d'elementari ed uno d'università,
    ma sempre il pensiero a quel paese mai scordato
    dove ritrovo anche oggi quattro soldi di civiltà...

    Io dico addio a chi si nasconde con protervia dietro a un dito,
    a chi non sceglie, non prende parte, non si sbilancia
    o sceglie a caso per i tiramenti del momento
    curando però sempre di riempirsi la pancia
    e dico addio alle commedie tragiche dei sepolcri imbiancati,
    ai ceroni ed ai parrucchini per signore,
    alle lampade e tinture degli eterni non invecchiati,
    al mondo fatto di ruffiani e di puttane a ore,
    a chi si dichiara di sinistra e democratico
    però è amico di tutti perché non si sa mai,
    e poi anche chi è di destra ha i suoi pregi e gli è simpatico
    ed è anche fondamentalista per evitare guai
    a questo orizzonte di affaristi e d'imbroglioni
    fatto di nebbia, pieno di sembrare,
    ricolmo di nani, ballerine e canzoni,
    di lotterie, l'unica fede il cui sperare...

    Nell'anno '99 di nostra vita
    io, giullare da niente, ma indignato,
    anch'io qui canto con parola sfinita,
    con un ruggito che diventa belato,
    ma a te dedico queste parole da poco
    che sottendono solo un vizio antico
    sperando però che tu non le prenda come un gioco,
    tu, ipocrita uditore, mio simile...
    mio amico...

    RispondiElimina