lunedì 2 gennaio 2012

botti e botte

I sindacati mandano al governo un messaggio per il 2012: temiamo conflitti e tensioni sociali.
Temiamo ?
Forse, dovrebbero aggiungere, non gestibili da noi e dal nostro gioco delle parti.
Magari arrivassero, invece...
Una bella rivoluzione, stile primavera africana.
Ma loro hanno ragione a ribellarsi, lì non c'è democrazia e la vogliono.
Invece, da noi, ce l'abbiamo già, abbiamo altri strumenti, possiamo contare...
Ma che senso ha continuare a fare scioperetti da un giorno, corteucci da due ore, proteste da dieci minuti ?
Ha un senso: canalizzare e ottundere la rabbia (repressa) di milioni di persone umiliate, tradite, sbeffeggiate dai ricchi e dai potenti.
E cercare di ammortizzarle, assistendole, rendendole colluse, pagandole (poco, ma quanto basta per tenerle a bada...).
Sinora ce l'hanno fatta, ma è finita...
Dopo i botti, solo tante botte all'orizzonte.

Intanto, nonostante i ridicoli divieti, altri botti hanno infestato la notte di San Silvestro (2 morti, 550 feriti, di cui 65 bambini...!).
Quando vogliono, sulle cose importanti, gli italiani sono capaci di disobbedire dunque...!
Consolante, no ?

E proseguono i rudimentali attentati alle sedi di Equitalia: altri botti, non meno ingenui ed organizzati, ma più 'politici', si fa per dire...
Siamo veramente un popolo di sindacalisti, di Masanielli e di bombaroli.
Inutile sperare, a breve, in qualcosa di meglio.

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