venerdì 16 dicembre 2011

oltre il novecento

Leggere in questi giorni questo testo di Revelli mi riapre gli occhi e l'anima, oltre le cortine di fumo dell'ottuso presente.
'...si doveva far soffrire gli uomini più di quanto lo facesse l'antico regime e, per liberare gli uomini dell'avvenire, era necessario opprimere gli uomini del presente...(Merleau Ponty, Umanismo e Terrore)..
'La Storia appare divenuta così una forza esteriore il cui senso è ignorato dall'individuo. Una pura potenza di fatto'. (Koestler, Buio a mezzogiorno).
'Quando le cerimonie magiche nei templi chiamati Borse, a New York o a Londra, condannarono alla fame e al vagabondaggio gli uomini in Polonia o in Bolivia ?' (Kula, Stregoneria)
Questi i pensieri, tratti dal bellissimo 'Oltre il novecento', che dedico alla maggioranza che ha avuto il coraggio di votare Monti e le sue (sue ?) manovre.
Intanto, Confindustria finalmente dichiara che siamo in recessione e ci resteremo.
E 'non possiamo nasconderci dietro a un dito'  ha esclamato anche la sapiente Passera.

Un anno di primavera araba, ad oggi.
Virginie, 46 anni, di Hammamet dichiara: 'prima del dicembre 2010 vivevamo felici e sicuri ma in un paese governato da un uomo avido di potere e di denaro. Dalla rivoluzione la Tunisia è piena di borseggiatori e salafiti. Ma sono ottimista...'
Alaa, 22 anni, di Sanaa: 'Da quando abbiamo iniziato la protesta, molta gente è morta. Il presidente Saleh ha lasciato, ma le cose sono come prima. Le forze di sicurezza attaccano ancora i manifestanti. Ma siamo in tanti nelle strade e non ce ne andremo sino a quando non avremo la democrazia...'
Osama, 33 anni, di Daraya (Siria): ' Un anno fa non avrei mai potuto immaginare che sarebbe successo tutto questo nemmeno nei miei sogni più sfrenati. La violenza sta aumentando e molta gente muore, ma sempre più scende nelle strade. Io sono in un posto sicuro, ma anche mia moglie mia figlia hanno dovuto lasciare la nostra casa...'
Hossam, 25 anni, Il Cairo: ' E' una vita molto diversa rispetto a un anno fa. Allora non potevamo parlare liberamente. Il regime ci trattava come asini. Ma non abbiamo ottenuto quello che volevamo. L'esercito è una piovra. Ha le sue braccia ovunque. Dobbiamo tagliargli la testa. Ma la gente ora pensa da sola...'.
Che mescolanza di passione, dolore, speranza, attesa, lotta, paura, slancio e ricerca di sicurezza!
In tutto questo, noi occidentali, passivi come morti.

Oggi anche il ritiro della Nato e degli USA dall'Iraq.
Siamo passati in questi 15 anni dalla 'missione compiuta !' di Bush alla 'guerra permanente' (chiamata 'missione di pace'), al fallimento di essa con relativo stallo politico e violenza crescente da tutte le parti in causa, sino al ritiro di oggi.
Uno straccio di autocritica ? Macchè.
Anche stamattina Wall Street ha aperto con i suoi stolidi applausi autocompiaciuti.
Qualche autocritica ? Macchè.
Se gli adulti e gli anziani guru di quest'epoca fossero almeno capaci di dire 'abbiamo sbagliato, non seguiteci più...!', la storia del mondo intero potrebbe cambiare.
Non chiedo loro di pensare al nuovo, di poterlo immaginare.
Non chiedo l'impossibile.
Vorrei almeno che fossero minimamente onesti e riconoscessero la loro catastrofe.
Ma non accadrà.
E' per questo che la catastrofe procederà ineluttabile.
Ed anche qui,
1.dalla sottovalutazione (non c'è problema),
2. ai primi avvisi (ma la soluzione ed il tempo c'è, tranquilli...),
3. al repentino aggravamento (non c'è più tempo, le soluzioni sono complesse e parziali, dobbiamo agire in emergenza...!!),
4. alla catastrofe totale e dichiarata, senza scampo ( non sappiamo cosa fare, non è colpa nostra, non potevamo prevedere...),
il passo è  (sarà) breve.
Ci siamo già, lo sapete, no ?
Sì, dico a voi, voi che fate ancora finta di niente, vi lamentate in corridoio, e piangete in bagno...

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