sabato 10 dicembre 2011

la (via) stretta

LA VIA STRETTA (e il Vicolo Corto)

C'è una via stretta davanti a noi, improbabile davvero che la si veda da quanto è stretta, ancora più improbabile che la si prenda quindi. Ma c'è.
E' quella della decrescita volontaria, agita, intrapresa per scelta, quasi per desiderio.
Ha un accesso stretto, quasi invisibile, impervio per la nostre abitudini d'ascesa.
Ma è lunga, sostenibile, aperta al nuovo.

C'è una via larga davanti a noi, probabile davvero che la si veda da quanto è larga, slabbrata quasi da quanto è larga; probabile quindi che la si prenda quasi tutti e subito, senza pensarci su troppo, come si fa quando brucia un cinema e tutti corrono verso la stessa uscita.
E' la via della crescita. L'accesso è ampio, seducente, imbellettato.
Ma è un vicolo corto, senza prospettive, senza possibilità di inversione, e senza uscita.
Ci conduce già da ora ad una decrescita subìta, senza scampo per i già poveri, e che rovinerà molti altri ancora... Ed è una via non sostenibile, nè per gli umani, nè per il vivente.
Abbiamo voglia di urlare i nostri esorcistici mantra per le strade: 'Il lavoro non si tocca!' o 'Questa crisi non la paghiamo!'. Se stiamo dentro questa via, non servirà a nulla, se non a sfogarci nella disperazione.

LA STRETTA
Intanto, infatti, l'Unione Europea va verso l'unione economica e fiscale.
Una nuova Maastricht, dice la Merkel. Come se non fosse bastata la prima.
La morsa si fa ancora più stretta, e ci soffocherà.
Andiamo verso un Europa a due velocità, dicono: da un lato i 26 stati che hanno approvato le nuove decisioni, dall'altro la Perfida Albione (da sempre alleata, veramente, solo degli USA).
Ma non sarà così: le velocità saranno tre, quattro, cinque.
L'Europa dei paesi forti (del Nord), l'Europa dei paesi ex forti (del Sud), l'Europa degli sfigati (dell'Est), l'Europa dei senza Europa ( i non ammessi).
 I primi a cogestire la politica della BCE e del FMI, i secondi a richiederla per ricevere aiuti (a costo delle loro residuali democrazie), i terzi a subirla e a farsi acquisire (come, peraltro, già accade sin dall'inizio del loro ingresso nella UE), i quarti a sbattersi come possono.
E noi, semplici cittadini, sudditi dell'Impero, a fare da companatico per i panini che altri si mangeranno.
E a fare sacrifici che non potranno salvarci.
Mentre noi continuiano a camminare nella Via Stretta e in Vicolo Corto, altri infatti stanno già costruendo i loro alberghi nel Parco della Vittoria ( e non è detto che siano, e soprattutto saranno, europei...).

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